Veneto: fondi per le scuole e le opere pubbliche

Edilizia scolastica, stanziati 20 milioni di euro per la messa in sicurezza
E’dedicato alla messa in sicurezza degli edifici scolastici il piano triennale di interventi in materia di edilizia scolastica. A bilancio per quest’anno ci sono 20 milioni di euro che diventeranno cinquanta nel corso di un triennio.

Un finanziamento sostanzioso e davvero molto oneroso che la Regione del Veneto ha scelto di deliberare essenzialmente per compensare i mancati trasferimenti statali, oltre un milione e mezzo di euro, e per garanzia la qualità della vita degli studenti e dei loro docenti. […]

Il recupero e l’adeguamento funzionale delle scuole materne, elementari e medie delle nostre province si sono resi necessari per trasformare vecchi edifici in luoghi salubri e sicuri e soprattutto per eliminare gli eventuali rischi sismici.

E il monitoraggio delle scuole venete concluso proprio nelle ultime settimane conferma una situazione veramente buona: nessuna regione italiana ha investito tanto in sicurezza e in ammodernamento della rete scolastica.

Le risorse stanziate serviranno per costruire scale antincendio, per dotare gli edifici di ascensori, per abbattere le barriere architettoniche, per installare impianti fotovoltaici, per sostituire gli impianti elettrici, per sostituire i serramenti.

Nel dettaglio, la provincia di  Belluno avrà a disposizione 850 mila euro, la provincia di Padova 4 milioni e 100 mila euro, la provincia di Rovigo 250 mila euro, la provincia di Treviso un milione e 400 mila euro, la provincia di Venezia 2 milioni e mezzo di euro, la provincia di Verona 3 milioni di euro, la provincia di Vicenza 3 milioni e 159 mila euro.
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Lavori pubblici, investiti oltre 2 miliardi in un anno
Nella nostra regione il numero dei lavori pubblici ha registrato un andamento sostanzialmente positivo. In linea con le dinamiche nazionali, si è assistito a un incremento del valore rispetto all’anno precedente da un miliardo e 655 milioni di euro a 2 miliardi e 847 milioni”.

“Il Veneto, differentemente da quanto avvenuto a livello nazionale, registra anche una crescita dei bandi di gara soprattutto per effetto di un sostanziale aumento delle piccole opere affidate, grazie alla nuova legge regionale sui lavori pubblici, con procedura diretta. Il numero delle gare è così salito in un solo anno del 14 per cento, mentre gli importi sono elevati addirittura del 72 per cento, essenzialmente per le maxi gare dei presidi sanitari, delle strutture extraospedaliere e delle realtà socio sanitarie”.

A scattare la fotografia dei lavori pubblici in Veneto nel 2008 e a ipotizzare i futuri scenari provinciali per l’anno in corso è l’assessore ai Lavori pubblici, Massimo Giorgetti, che commenta l’indagine e le statistiche elaborate dall’Osservatorio regionale degli appalti e dal Cresme ricerche spa.

“Da segnalare c’è la difficoltà di decollo nella nostra regione rispetto alle altre realtà italiane – spiega l’assessore – del partenariato pubblico e privato che si conferma legato sostanzialmente alle grandi opere e che quindi rappresenta unicamente il 6,2 per cento del valore complessivo delle gare.”

 Il buon andamento del mercato veneto è confermato dai dati dell’Albo pretorio on line che ha registrato 1.320 gare per lavori pubblici per un valore di 1,4 miliardi di euro.

“A caratterizzare il mercato veneto rispetto al dato nazionale – ribadisce Massimo Giorgetti – è il recupero dei piccoli appalti sino a 500 mila euro: sono il 49 per cento del totale degli interventi che coinvolgono solamente le aziende edili venete perchè chiamate a gara direttamente dalla stazione appaltante.”

C’è, inoltre, da mettere in luce il ritorno alla procedura aperta che rapresenta il 96 per cento delle gare e l’89 per cento del valore del mercato di riferimento.

Nel dettaglio il confronto provinciale evidenzia come i mercati più dinamici siano quelli di Verona, Venezia e Padova. Venezia è la prima per importo dei bandi e delle gare; Padova si distingue per il maggiore importo degli incarichi di progettazione; Verona risalta invece per il maggior numero e per il maggiore importo di opere realizzare in partenariato pubblico e privato.

“Sul piano della gestione dei lavori continua a ridursi – ricorda l’assessore Giorgetti – il numero di quelli conclusi in ritardo, così come aumentano quelli portati a compimento prima di quanto sancito nel bando (si è passati dal 19 per cento dell’anno precedente al 22 per cento): la classifica provinciale premia Rovigo ed evidenzia alcune difficoltà nella provincia di Treviso.

Crescono, poi, le denunce di contenzioso quasi raddoppiate da un anno all’altro, mentre decrescono del 27 per cento le sospensioni dei lavori. Cala, invece, del 24 per cento il numero delle varianti in corso d’opera. Infine, su piano dei costi, il processo gestionale risulta complessivamente sempre più virtuoso con un risparmio al momento della chiusura dei lavori dell’8 per cento.”

Due ultime curiosità: si è assistito a un’ulteriore crescita del tasso di ribasso che ha superato la soglia del 14 per cento e il 64 per cento delle imprese si è aggiudicata una unica gara. “Nel futuro, se si osservano con attenzione gli atti di pianificazione, la domanda – conclude Massimo Giorgetti – si concentrerà nel trasporto, nella difesa del suolo e nell’edilizia sanitaria: secondo i dati di programmazione i 92 principali committenti veneti hanno pianificato per il 2009 -2010 oltre 3.700 interventi per un costo totale di 10 milioni e mezzo di euro.”    

Osservatorio Opere Pubbliche Veneto  

Fonte: www.regione.veneto.it

 

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