Veneto: piano d’area dei monti Berici

Presentato a Vicenza dall’Assessore regionale all’Urbanistica e Politiche del Territorio, Renzo Marangon e dall’Assessore provinciale ai Beni Ambientali e Risorse Idriche, Paolo Pellizzari, il Piano d’Area dei Monti Berici.

Si tratta di un documento che Regione, Provincia e i Comuni interessati hanno elaborato per la gestione condivisa del territorio.
In pratica un piano direttorio di medio e lungo periodo con funzioni di organizzazione e intervento, definendo, in una logica di sviluppo sostenibile, le zone da sottoporre a particolare disciplina per l’appropriato utilizzo delle risorse ambientali, per la tutela e valorizzazione delle risorse paesaggistiche, per la promozione delle attività di ricerca scientifica e per l’organizzazione delle attività antropiche.

Il Piano d’Area dei Monti Berici prevede, tra i suoi obiettivi:
– la riqualificazione del canale Bigatto, antica via di navigazione e collegamento con Venezia e il recupero di quei manufatti legati alla cultura dell’acqua;
– la valorizzazione delle testimonianze storiche che caratterizzano la comunità dei Berici, nonché la salvaguardia di siti ed aree di pregio storico ed ambientale;
– la creazione di centri di ricerca e studio, in particolare a Nanto, area che forniva ad Andrea Palladio i suoi “masegni” e dove è previsto un centro di litotecnologia di valore mondiale, mentre Villa Pigafetta potrebbe diventare un centro della moda e del design;
– individuazione a Brendola e a Orgiano delle Porte dei Berici, aree attrezzate a servizi di scala territoriale  per la fruizione turistica, della cultura e del tempo libero. 

Ogni singolo Comune – ha concluso Marangon – avrà ora modo di presentare alla Comunità Europea progetti di sviluppo in linea con il Piano e ottenere i relativi finanziamento per la realizzazione”.

Soddisfatto l’Assessore provinciale Pellizzari, il quale sottolinea che “il Piano d’Area dei Monti Berici è stato il primo nucleo attorno al quale i comuni dell’area si sono stretti per una programmazione ordinata e condivisa per lo sviluppo di una delle zone paesaggisticamente più belle del vicentino, le cui potenzialità economiche sono ancora tutte da esplorare, stante la vocazione agricola del territorio” .

Fonte: www.regione.veneto.it

 

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