Calo delle autorizzazioni, ma meno intensa della media Ue

 In questi giorni l’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato il rapporto “Noi Italia“, offrendo un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano.

Vi presentiamo i dati rilevati dall’Istat, che riguardano l’edilizia, in particolare dei permessi di costruire.

Le nuove abitazioni previste e la relativa superficie utile abitabile indicano l’evoluzione dell’attività di una parte importante del settore delle costruzioni.

Il rapporto tra il numero di nuove abitazioni e il numero di famiglie residenti, un indicatore dell’intensità del fenomeno, mette in luce un progressivo declino, confermato dall’analoga tendenza del rapporto tra superficie utile autorizzata e numero di famiglie.

In Italia la contrazione nel 2008 è risultata forte: -22,4 per cento. Questo andamento è comune al complesso dei paesi dell’Unione europea dove si è dimezzato il numero di nuove abitazioni autorizzate tra il 2006 e il 2009.

Nell’Unione europea si registra nel 2009, per il terzo anno consecutivo, una contrazione di nuove abitazioni previste dai permessi di costruire (-23,3 per cento; era stata del 9,8 per cento nel 2007 e del 27,1 nel 2008).

Nel 2009 tutti i paesi dell’Ue, tranne la Germania (+2,8 per cento), presentano una diminuzione rispetto al 2008 della superficie abitabile autorizzata in nuovi fabbricati residenziali.

Le riduzioni più marcate si rilevano in Bulgaria (-59,1 per cento), Estonia (-54,9), Spagna (-49,1) e Lettonia (-45,9). In questi due ultimi paesi ciò fa seguito a una caduta di entità ancora più accentuata registrata l’anno precedente.

Posta pari a 100 la nuova superficie abitabile del 2005, nel 2009 nell’Ue l’indicatore si riduce a 55,9. Solo in Polonia (158,5), Romania (121,0) e Slovacchia (103,6) il valore del 2009 è superiore al livello di quattro anni prima.

I paesi che hanno risentito maggiormente degli effetti prodotti dalla crisi del mercato immobiliare si collocano in coda alla classifica (Spagna 22,3 ed Estonia 29,8).

I dati per l’Italia, relativi al 2008, registrano una variazione negativa del 22,4 per cento delle superfici utili abitabili autorizzate che, per quanto rilevante, è meno intensa di quella media europea pari, nello stesso anno, a -26,6 per cento.

In Italia nel 2008 ogni mille famiglie sono stati autorizzati progetti per la costruzione di 7,8 nuove abitazioni e di circa 580 m² di superficie utile abitabile in nuovi fabbricati residenziali. Entrambi gli indicatori avevano segnato un picco positivo nel 2005 con 11,8 nuove abitazioni e 870 m².

Mentre le differenze dei valori medi tra le ripartizioni si sono ridotte nell’ultimo quinquennio, a livello regionale la situazione è più eterogenea. Liguria e Campania presentano valori decisamente al di sotto di quelli medi (per mille famiglie rispettivamente 3,4 e 4,0 nuove abitazioni e 240 e 320 m² autorizzati).

Viceversa Umbria e Sardegna fanno registrare i valori più alti: nella prima sono state autorizzate 11,1 nuove abitazioni per mille famiglie e nella seconda 10,7. La provincia di Bolzano presenta la maggior nuova superficie utile abitabile autorizzata (890 m² per mille famiglie).

Scheda “Permessi di costruire” del Rapporto “Noi Italia”

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