Consumo di suolo, l’appello del WWF per “riutilizzare” l’Italia

Dopo il successo della raccolta di circa 600 proposte su aree dismesse e degradate, il WWF chiede ai cittadini di firmare l’Appello‘No al consumo del suolo, Sì al riuso dell’Italia’. (vai a www.wwf.it/riutilizziamolitalia)

L’iniziativa del WWF “RiutilizziAMO l’Italia”, con la raccolta di ben 576 segnalazioni in 5 mesi inviate da centinaia di cittadini di tutto il territorio nazionale, ha evidenziato come in Italia esista una forte domanda sociale per riqualificare il Paese: di tutte le segnalazioni inviate infatti, ben l’85% è caratterizzato da idee concrete e creative di riutilizzo ambientale e sociale delle aree censite. Le proposte riguardano per il 49% una riqualificazione green delle aree (per il 20% a verde pubblico, per il 15% per ricomporre reti ecologiche, per il 9% a orti urbani e a giardini condivisi, per il 5% a uso agricolo), mentre il 47% punta sul riutilizzo urbanistico, il restante 4% delle segnalazioni non presenta indicazioni di dettaglio.

Questa ha raccolto nella prima fase appena conclusa 575 segnalazioni, in meno di 5 mesi, di aree ed edifici dismessi o abbandonati, di cui ben l’85% accompagnato da proposte concrete di recupero.
Aiuterai così il WWF a promuovere presso Istituzioni e Amministrazioni Pubbliche il ‘Kit del riuso’ che contiene strumenti per favorire operazioni di recupero e la riqualificazione delle città e del territorio e per fermare l’ulteriore cementificazione del Belpaese.

Quattro gli strumenti proposti nell’appello:

1. la profonda innovazione della legge urbanistica del 1942, che punti al riuso e alla riqualificazione delle aree e dei manufatti inutilizzati, privilegiando la domanda sociale e il ruolo delle comunità locali;

2. la Carta ‘No al consumo di suolo, Sì al riuso dell’Italia’, ossia una dichiarazione in cui le Amministrazioni pubbliche s’impegnano a prendere iniziative concrete per consumare meno suolo, coinvolgendo nei processi decisionali la cittadinanza;

3. il ‘Registro del suolo’, la creazione di una banca dati integrata tra gli Uffici delle varie Amministrazioni, accessibile ai cittadini, per monitorare e prevenire il consumo di suolo e garantire la trasparenza sugli interventi sul territorio;

4. la ‘Fiscalità antiabbandono’, un’imposta selettiva per disincentivare il consumo di nuovo suolo al di fuori del perimetro urbanizzato.

Sono questi i punti caratterizzanti la nuova fase della campagna “RiutilizziAMO l’Italia” promossa dal WWF e rivolta a tutti quei cittadini stanchi di vedere il proprio Paese divorato dal cemento, derubati di spazi che, se recuperati riappropriandosene, potrebbero invece essere restituiti all’ambiente e alla collettività.

Lo dimostra una rosa di 14 casi esemplari individuati tra le circa 600 segnalazioni pervenute, che vanno da ex-aree industriali come quella di Saline Joniche, a Reggio Calabria (su cui ora incombe il progetto di una centrale a carbone), che si vorrebbe riutilizzare bonificando e rinaturalizzando l’area, fino al recupero di funzionalità di strutture sportive abbandonate, come nel caso dello Sferisterio di Napoli. E ancora: dal un tracciato ferroviario dismesso di Udine, che potrebbe essere convertito in un percorso ciclopedonale e naturalistico, fino all’ospedale dismesso con vista mare di Cagliari, per il quale si propone un Museo del Mare e della Navigazione e un ristorante con menù ‘ecosostenibili’. Oppure ancora il cimitero dei colerosi di Napoli da far rivivere come una meta turistica di valenza storica e archeologica (Vedi scheda di approfondimento in coda).

 Fonte: WWF

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