D.U.R.C., i controlli dei Comuni sugli interventi delle imprese in Umbria

“I dati in merito alla regolarità contributiva delle imprese nel settore dell’edilizia privata, riportati nei giorni scorsi dalla stampa locale, sono allarmanti ma vanno meglio precisati”.

È quanto sottolinea l’assessore regionale alla Sicurezza nei cantieri, Stefano Vinti, esprimendo “forte preoccupazione” per dati che sono “sicuramente indice di un malessere del settore – afferma – legato a molti fattori  e traducono comportamenti dei soggetti che operano sul mercato che mettono sistematicamente a rischio la  sicurezza e l’incolumità dei lavoratori e perciò, come tali, sono da eliminare”.

Stando a quanto pubblicato, a fronte di 7.834 richieste iniziali, per i soli lavori eseguiti per conto di privati, la Cassa Edile ha rilasciato 1.476 certificati di congruità della manodopera, che, in base all’attuale normativa regionale, la legge regionale 1/2004, servono per ottenere l’agibilità. “Sembrerebbe, quindi, che nell’ultimo anno 6.358 umbri abbiano fatto eseguire lavori su immobili senza la regolare certificazione. Ma non è così – sostiene Vinti -, perché gli uffici comunali hanno rilasciato i certificati di agibilità”.

“Tali dati – prosegue – lascerebbero intendere che la verifica sulla congruità dell’incidenza della manodopera deve essere espletata per tutti gli interventi edili. In realtà, ai sensi di quanto prevede l’articolo 11 della legge regionale 1/2004, la verifica sulla congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nel cantiere va fatta solo al termine dei lavori e solo per i lavori privati il cui costo di costruzione, determinato ai sensi dell’articolo 25, superi l’importo di 50mila euro o per le opere esentate da tale costo, ma comunque aventi superficie utile coperta superiore a 100 metri quadrati”.

“L’articolo 11, peraltro – sottolinea l’assessore -, è oggetto di un confronto tra i diversi soggetti istituzionali e le parti sindacali. Confronto che tende a stringere le maglie ulteriormente, oppure ad abrogare il tetto dei 50mila euro”.

Per i lavori privati al di sotto della soglia di 50mila euro, “occorre comunque presentare il ‘durc’, il documento di regolarità contributiva – aggiunge -, ma, in tal caso, si limita alla sola regolarità contributiva e non anche alla congruità dell’incidenza della manodopera.  Per tali lavori, l’attuale testo della norma prevede che l’agibilità può essere rilasciata dal Comune anche in presenza di ‘durc’ irregolare e di ciò deve esserne data notizia agli uffici competenti”.

L’assessore ricorda, inoltre, che la Regione Umbria è da anni impegnata sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro e della regolarità contributiva e che,  immediatamente dopo l’emanazione delle norme contenute nella legge regionale 1/2004 e nel relativo regolamento di attuazione, n. 2/2009, ha intrapreso una attività di informazione, controllo e monitoraggio.

“Da ultimo – conclude -, l’attività di monitoraggio svolta presso gli Sportelli Unici dei Comuni umbri, ai quali è stato richiesto di trasmettere i dati su eventuali violazioni accertate in materia. Un’attività di monitoraggio e controllo che deve comunque essere ulteriormente sviluppata e messa a punto perché sia maggiormente efficace”.

 Fonte: Regione Umbria

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