Decreto Milleproroghe: la proroga al blocco degli sfratti non c’è

Nuovo anno, nuovo inizio, niente proroga al blocco degli sfratti. Con questa novità inizia il 2015: all’interno del Decreto Milleproroghe (Decreto Legge n. 192 approvato la vigilia di Natale e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre) non è infatti presente la norma che avrebbe dovuto prorogare tale scelta. Pertanto si configura uno stop alle proroghe in tema di blocco degli sfratti: le previsioni del Decreto Casa relative all’incremento dei fondi per affitti e morosità incolpevole, attraverso uno stanziamento di 446 milioni di euro, sono secondo il Governo una misura sufficiente (e più costruttiva) per fronteggiare tale importante problematica.

Niente proroga blocco sfratti: il parere di Confedilizia
Ecco i pareri in proposito delle principali associazioni della proprietà edilizia: “Il Governo ha posto fine ad una ridicola e accidiosa liturgia, con una decisione che, se confermata anche in futuro e non rovinata dai Prefetti, conseguirà importanti risultati sul piano del ristabilimento della fiducia” spiega Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia, il quale prosegue affermando che “l’inutile ritualità annuale del blocco degli sfratti non è del resto mai servita, mentre saranno di certo necessari i fondi stanziati all’interno del Decreto Casa per affitti, morosità e alloggi popolari. Quanto ai nuclei familiari con problemi abitativi, l’ultima volta che gli sfratti bloccati li ha contati il Ministero, in un momento in cui nessuna risorsa si trovava per il settore, sono risultati 2889 in tutto, concentrati a Napoli, Roma e Milano, dove i contratti concordati hanno funzionato poco. Allora si parlava non di 30mila famiglie a rischio, ma di oltre 100mila”.

La voce di Assoedilizia
Concetti nitidi che vengono espressi anche da Achille Colombo Clerici, voce rappresentativa e presidente di Assoedilizia: “La mancata proroga può esser letta come un segnale positivo dato dal Governo, che mira alla riconduzione alla naturale disciplina civilistica del rapporto di locazione, eliminando all’interno dello stesso forzature dovute all’interferenza di misure autoritative, sia pur introdotte per ragioni sociali”. A parere di Colombo Clerici si tratta a tutti gli effetti di “un primo segnale per ripristinare la fiducia dei risparmiatori investitori nella casa“, non dimenticando di sottolineare il fatto che, corroborando la propria tesi, “spesso il contrasto tra proprietario ed inquilino protetto si è risolto in un conflitto tra poveri, essendo il proprietario a sua volta bisognoso. E d’altronde il gravosissimo carico fiscale sugli immobili mal si concilierebbe con il permanere di un vincolo al contratto, foriero di una compressione della redditività dell’immobile stesso”.

Marco Brezza

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