Lotta al dissesto idrogeologico: come destinare le risorse?

Sono in rampa di lancio i criteri per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse destinate agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. È infatti in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale proprio il decreto che contribuirà a definire tali criteri.

Il provvedimento delinea 8 criteri comuni ai quali associare un diverso peso a seconda della priorità: persone a rischio diretto (60), beni a rischio grave (30), frequenza dell’evento (30), riduzione del numero di persone a rischio diretto (30), priorità regionale (peso 20), livello della progettazione approvata (10), completamento (10), quantificazione del danno economico atteso (10).

La priorità è stata chiaramente attribuita in prima battuta alla sicurezza, ovvero agli interventi maggiormente necessari alla comunità. Per esempio il criterio “persone a rischio diretto” attribuisce rilevanza ad un opera in relazione alla persone che sono esposte ad un rischio che minaccia la loro incolumità nell’area d’interesse. Inoltre altri criteri pongono attenzione all’ammontare del danno economico in mancanza dell’intervento, come indicato nel progetto presentato.

Per la stesura delle graduatorie quindi non sarà valutata la cantierabilità che verrà considerata solo in seguito: secondo il provvedimento potrà infatti essere esaminata solo “in itinere, in relazione ossia allo sviluppo del progetto ed alla sopraggiunta acquisizione dei necessari pareri, autorizzazioni, visti, nulla osta per dare corso all’apertura del cantiere”.

La procedura di valutazione degli interventi si articola all’interno di 3 fasi: accertamento dell’ammissibilità del finanziamento, elencazione delle richieste ammissibili per ordine di priorità e verifica cantierabilità e cronoprogramma.

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