Messa in sicurezza edifici scolastici: un fondo per i Comuni

I Comuni possono escludere dal Patto di Stabilità Interno le spese destinate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici: la misura che concede questa possibilità ai Comuni è contenuta nel decreto legge 78/2015, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Al fine di coprire le spese svincolate dal Patto è stato istituito un fondo opera che oscilla tra un valore minimo di 20 milioni ed un massimo di 40 milioni di euro.

Il decreto stabilisce che in ciascuno degli anni appartenenti al triennio 2015-2018, con specifico riferimento alle spese relative alle fattispecie che seguono, sono attribuiti ai Comuni questi spazi finanziari:
spese per eventi calamitosi per i quali sia stato deliberato e risulti vigente alla data di pubblicazione del presente decreto lo stato di emergenza ai sensi dell’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e per interventi di messa in sicurezza del territorio diversi da quelli indicati nella lettera b): spazi finanziari per 10 milioni di euro;
spese per interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, nonché del territorio, connessi alla bonifica dei siti contaminati dall’amianto: spazi finanziari per 40 milioni di euro.

Gli interventi devono riguardare la messa in sicurezza di edifici scolastici di proprietà pubblica. Saranno finanziati gli interventi la cui aggiudicazione preliminare sia già avvenuta alla data di entrata in vigore del d.l. 78/2015 e che prevedano l’effettuazione dei pagamenti nell’anno 2015.

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I Comuni interessati ad accedere allo sblocco del Patto di Stabilità Interno sono invitati a compilare il modulo “Sblocco patto Comuni DL ENTI LOCALI”, trasmettendolo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, entro le ore 24 del giorno 30 giugno 2015 all’indirizzo ediliziascolastica@pec.governo.it.

Qualora la richiesta complessiva risulti superiore agli spazi finanziari disponibili, questi ultimi verranno attribuiti ai Comuni richiedenti in misura proporzionale alle singole richieste.

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