Sblocca Italia, ok alla Camera: le novità su ambiente ed edilizia

Primo esame superato: il Decreto Sblocca Italia ha attraversato, pur tra qualche affanno, le forche caudine della Camera dei deputati nel suo percorso verso la definitiva conversione in legge. Ora la transizione rapida in Senato per l’approvazione definitiva, non rimane molto tempo: l’11 novembre scadono i termini di legge per effettuare la conversione, cambiamenti decisivi al contenuto del provvedimento non ci dovrebbero essere.

Ecco le principali novità e le più importanti conferme in materia di edilizia e ambiente contenute nel testo del Decreto come approvato a Montecitorio.

SCIA. L’amministrazione ha ora facoltà di ricorrere all’autotutela oltre i termini previsti (60 giorni) per il divieto di prosecuzione degli interventi avviati con una SCIA, qualora sussista pericolo per il patrimonio artistico e culturale, per l’ambiente, la salute, la sicurezza pubblica o la difesa nazionale.

IVA in edilizia. Non ci sarà la tanto sbandierata riduzione dell’IVA al 4% per chi realizza interventi di ristrutturazione, come inizialmente ipotizzato in sede di esame del Decreto prima dell’approdo a Montecitorio. In relazione a ciò, non crescerà l’IVA al 10% sui nuovi immobili.

Bonifiche ambientali. Sono ora possibili le modifiche a contratti in corsa per le varianti, in caso di bonifica. Ok alla deroga dal patto di stabilità dal valore di sei milioni per ogni anno fino al 2016 – incluso l’attuale – con obbligo di comunicazione al Mef del ricorso alla deroga.

Per maggiori info sull’ambiente leggi l’articolo Sblocca Italia al momento decisivo, le novità in materia ambientale.

Deroga al patto per aprire i cantieri. Per le piccole opere arriva un nuovo allentamento del Patto di Stabilità interno, per le opere segnalate dai sindaci al Governo ma anche per quelle immediatamente cantierabili.

Pacchetto Casa. Confermate le semplificazioni per i lavori di ristrutturazione, ed inoltre rimane lo sconto del 20% (fino a 300mila euro) per chi compra casa e la affitta a canone concordato per 8 anni (la norma era stata modificata nel corso dei lavori parlamentari, ma poi si è effettuata la marcia indietro). Torna, infine, la norma che consentirà di giungere al tanto anelato “Regolamento edilizio unico”.

Iter amministrativi. Tra le novità principali inserite in queste settimane nel testo (attraverso il cd. maxiemendamento) arrivano provvedimenti di snellimento delle procedure (sull’onda del dramma dell’alluvione di Genova). D’ora in poi le opere potranno dunque partire anche se sulla gara è pendente un ricorso del Tar da parte dei concorrenti. Si punta in tal modo a velocizzare gli iter amministrativi. Ma il Fondo emergenze nazionali viene rimpinguato solo con 50 milioni (contro i 100 appunto introdotti in commissione). Le risorse dovrebbero essere destinate a tutti i territori colpiti dal maltempo (oltre alla Liguria anche Trieste, la Maremma, Parma).

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