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Piemonte, nuova legge per la protezione dagli incendi dei boschi
Completa un percorso iniziato con l'incendio di Monte S.Giorgio di Piossasco nel febbraio 1999 che determinò la piena presa di coscienza sul tema

La protezione dagli incendi dei boschi piemontesi diventerà ancora più efficace con l’applicazione della nuova legge approvata il 12 novembre dal Consiglio regionale, che disciplina in modo completo il sistema e si pone anche come un valido strumento per il rilancio del territorio in termini sociali e turistici.

Per il presidente Roberto Cota “rappresenta un importante passo avanti nell’impegno di rendere efficiente la nostra Protezione civile, che si attesta tra le migliori nel panorama nazionale e non solo, in quanto oltre a garantire la sicurezza dei nostri concittadini si adopera per la salvaguardia anche del nostro patrimonio boschivo”.

L’assessore all’Ambiente, Roberto Ravello, ha espresso grande soddisfazione per la condivisione da parte di tutti i gruppi, che ha consentito l’approvazione in tempi rapidi e all’unanimità: “Esistono strade diverse e parallele per tutelare l’ambiente; una di queste è la difesa dei boschi dagli incendi. La legge completa un percorso iniziato con l’incendio di Monte San Giorgio di Piossasco nel febbraio 1999, in cui perì il volontario AIB Beltrand, che ha determinato una piena presa di coscienza sul tema. Ora si disciplina in modo completo il sistema che, attraverso la sinergia tra i diversi soggetti e la definizione chiara delle competenze, diventa ancor più efficiente. Questo importante traguardo è stato possibile grazie ad un lavoro corale di tutte le componenti, alle quali va un sentito ringraziamento. Inoltre, credo che questa legge, che ha nella tutela del nostro patrimonio boschivo il proprio punto di forza, possa rappresentare anche un valido strumento per il rilancio dei nostri territori, in termini sociali e turistici”.

Strategico è il riconoscimento nelle procedure operative tra i vari attori del sistema:
– al Corpo forestale dello Stato sono riconosciute funzioni di direzione delle operazioni di spegnimento e dei velivoli regionali e dello Stato che intervengono sullo scenario operativo;
– ai vigili del fuoco è richiesto il concorso per quanto concerne gli scenari di interfaccia tra aree antropizzate e foresta;
– il volontariato, forte ormai di un’evoluzione maturata negli anni, può essere impiegato in tutte le fasi di lotta attiva previo rispetto delle necessarie misure di sicurezza.

La legge definisce inoltre il sistema previsionale per determinare lo stato di grave pericolosità, le azioni di prevenzione e lotta attiva con una puntuale informazione e sensibilizzazione verso la popolazione, le scuole e gli enti locali. La prevenzione diretta comprende tutti gli interventi forestali che permettono la messa in sicurezza degli ambienti boschivi, come i miglioramenti forestali, la costruzione di bacini idrici artificiali per l’utilizzo in elicooperazione, la creazione di strade che permettono il rapido raggiungimento delle aree a rischio. Un ruolo decisivo è assegnato alla pratica del fuoco prescritto, materia su cui negli ultimi anni la Regione ha investito in termini di risorse umane e finanziarie, considerando più economico investire sulla prevenzione che sui costi della lotta attiva.

Infine, la Regione può disporre l’erogazione di contributi finalizzati alla ricostituzione boschiva qualora il passaggio dell’incendio crei problemi di incolumità pubblica, nei casi di dissesto idrogeologico e per la tutela di valori ambientali e paesaggistici. 

 

Fonte: www.regione.piemonte.it


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