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Beni culturali, Campania: a Pompei antica necropoli a rischio asta
Continua la battaglia legale attorno all'area nei pressi di Porta Stabia: l'occupazione del suolo da parte della Sovrintendenza dichiarata illegittima dal TAR

Continua la vicenda della battaglia legale attorno alla necropoli rinvenuta qualche anno fa nei pressi di Pompei, proprio fuori le mura della Porta Stabia, uno degli ingressi delle rovine. L’anziana proprietaria dell’area in cui si trova la necropoli (consistente in due grandi monumenti funerari) ha infatti dato mandato al proprio avvocato di organizzare la vendita con trattativa privata del terreno dove si trovano i reperti archeologici, attraverso Sotheby’s e un’altra casa internazionale.

L’area, il giardino di una villa nobiliare caratterizzato da un agrumeto di 1490 metri quadrati, era stata restituita lo scorso 11 luglio sulla base di una sentenza del Tar che aveva dichiarato illegittima l’occupazione del suolo da parte della Sovrintendenza non avendo quest’ultima mai completato in maniera formale le procedure di esproprio. Nel periodo di occupazione, durato 12 anni, erano stati effettuati numerosi ed invasivi lavori di scavo.

In seguito a ciò, proprio la scorsa settimana la Soprintendenza ha liquidato alla proprietaria 103 mila euro (dei 151mila che il Tar aveva stabilito come risarcimento dei danni causati dai lavori di scavo nell’agrumeto) e in seguito alla mancata liquidazione dell’intera somma il legale della proprietaria stessa ha deciso di avviare una nuova azione legale. Inoltre, a fronte della richiesta della Soprintendenza di attribuire alla donna la responsabilità di salvaguardare, vigilare e provvedere al restauro dei beni archeologici presenti nel terreno, si è deciso di avviare, appunto, la procedura per la vendita all’asta del terreno e, quindi, della necropoli in esso inserita.

Dopo avere raggiunto l’accordo con l’eventuale acquirente – afferma il legale della proprietaria annunciando per la prossima settimana la redazione di tutti i documenti necessari a far partire la gara – abbiamo comunque l’obbligo di subordinare la vendita alla prelazione dell’ente pubblico“. Ora non resta che attendere i prossimi accadimenti.

Fonte: Ansa


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