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Raccolta differenziata: Veneto in pole position
"Comuni Ricicloni" 2013: Legambiente consegna i premi della ventesima edizione, pagella positiva anche per Friuli e Trentino

Sono stati consegnati a Roma i premi della ventesima edizione di “Comuni Ricicloni”: sono ben 1293 i campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16 per cento dei comuni d’Italia (circa 7,8 milioni di cittadini) che hanno detto addio al cassonetto, pari al 13 per cento della popolazione nazionale che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l’industria del riciclo.

Trionfatore assoluto è il Comune di Ponte nelle Alpi, 8508 abitanti in provincia di Belluno, che per il quarto anno consecutivo raggiunge livelli di eccellenza. Tra i capoluoghi del Nord vince proprio Belluno mentre per il Sud primeggia Salerno. Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige si affermano come le Regioni con la più alta concentrazione di “Comuni Ricicloni”. Seguono Marche, Lombardia e Piemonte e la Campania all’ottavo posto, prima Regione del Sud.

“Questa volta non si può dire che i buoni risultati ambientali raggiunti siano l’effetto della crisi economica che riduce i consumi – ha affermato il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, organizzatore della manifestazione – dal momento che ci troviamo di fronte a scelte strutturali ormai stabilizzate. La gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti migliora la qualità ambientale, apre nuove strade a vere e proprie filiere industriali e potrebbe migliorare anche i bilanci delle famiglie italiane, se la nuova tassa sui rifiuti, come stiamo proponendo in un appello lanciato proprio in questi giorni, fosse modulata per premiare chi fa buona raccolta differenziata. Con altrettanta chiarezza emergono oggi i punti dolenti su cui occorre concentrarsi: le grandi città e quelle zone del paese, non tutte al Sud. E’ cambiata un’era: oggi possiamo dire stop a nuovi termovalorizzatori e cominciare a far chiudere i più vecchi, costruire nuovi impianti di riciclaggio, a partire da quelli per l’organico come i digestori anaerobici, e diffondere tutte quelle politiche organizzative articolate e flessibili che danno al settore capacità di sviluppo e di adeguamento rapido e indolore alle nuove tecniche e a nuovi stili di vita”.


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