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Puglia, fondi ai comuni per abbattere case abusive
Priorità alla demolizione di opere realizzate in aree sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta

E’ stata approvata dalla Giunta regionale, la delibera che rende disponibile ai comuni che ne hanno fatto richiesta, le risorse del “Fondo regionale di rotazione per le spese di demolizione delle opere abusive”, in attuazione dell’art. 6 della L.R. n. 15/2012, “Norme in materia di funzioni regionali di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio”.
 
I Comuni interessati dagli interventi di demolizione di opere abusive sono: Bari, Casamassima, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Giorgio Ionico, per complessivi € 150.000.
 
Sono stati anche fissati i criteri di priorità ai quali i Comuni beneficiari dovranno attenersi nell’utilizzazione delle somme anticipate dalla Regione:
– Abusi in aree appartenenti a enti pubblici e sottoposte a vincolo paesaggistico, o idrogeologico, o ricadenti in aree naturali protette;
– Abusi consistenti in nuove edificazioni in aree private tutelate;
– Abusi che abbiano determinato aumento di volumi o superfici utili in aree private tutelate;
–  Abusi in aree pubbliche non sottoposte a vincoli.
In ogni caso, dovrà essere data priorità alla demolizione di opere realizzate in aree sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta.
 
“La tempestiva attuazione della legge, approvata poco più di quattro mesi fa – commenta l’Assessore Barbanente – dimostra che la Regione ha colto nel segno, interpretando la difficoltà incontrata da alcuni Comuni nell’esecuzione in danno delle ordinanze di demolizione, anche per problemi di carattere finanziario. Ovviamente, non sono queste le uniche criticità dell’azione amministrativa degli enti preposti alla vigilanza urbanistico-edilizia. Nel frattempo stiamo quindi rafforzando la collaborazione con i Comuni per la prevenzione del fenomeno, con il monitoraggio costante degli abusi e lo scambio di dati, ma siamo anche pronti a esercitare i poteri sostitutivi nel caso in cui sia l’inerzia la ragione del mancato intervento comunale.”
 
Fonte: Regione Puglia

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