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Bolzano, nuove regole per il contributo al canone di locazione
La Giunta provinciale ha deliberato i nuovi criteri della prestazione

Dal 1° gennaio 2013 i contributi provinciali al canone di locazione saranno strutturati in modo nuovo: le due prestazioni finora esistenti, il sussidio casa pagato dall’IPES e il contributo al canone di locazione erogato dei distretti sociali, saranno riuniti in unica prestazione. Questa unificazione ha reso necessari nuovi criteri, approvati oggi (12 novembre) dalla Giunta provinciale su proposta dell’assessore Richard Theiner.

31,8 sono stati i milioni di euro spesi nel 2011 dall’IPES per il sussidio casa, 11,1 milioni l’importo pagato dai Distretti sociali come contributo al canone di locazione. “Avendo le due prestazioni di fatto il medesimo obiettivo, l’unificazione è una misura quanto mai sensata. La prestazione unica sarà in futuro gestita dai Distretti sociali. In questo modo si evita anche che si debbano presentare domande presso due enti”, sottolinea l’assessore provinciale Richard Theiner, i cui uffici hanno elaborato il nuovo sistema in stretto raccordo con l’assessore all’edilizia agevolata Christian Tommasini, che Theiner ringrazia per l’impegno puntuale garantito in un ambito cruciale per molti cittadini. Con il nuovo sistema una domanda può essere presentata in ogni momento e i tempi di concessione sono più rapidi.

La Giunta provinciale ha ora deliberato i nuovi criteri della prestazione, dopo che il Consiglio provinciale aveva già approvato nel 2012 l’unificazione delle due prestazioni a partire dal 2013. Per rendere il passaggio graduale, per gli attuali beneficiari del sussidio casa è prevista una fase di transizione. “Chi è in possesso di un contratto registrato e beneficia attualmente del sussidio casa, continuerà a riceverlo dall’IPES alle medesime condizioni fino alla prima scadenza del contratto e in ogni caso per non più di quattro anni”, spiega l’assessore Theiner. Nuovi contratti verranno invece gestiti esclusivamente dai Distretti sociali.

Per avere diritto al contributo al canone di locazione, il locatario deve avere un regolare contratto a fini abitativi registrato. Gli importi massimi del canone di locazione ammessi a contributo sono fissati dalla Giunta provinciale e differenziati per dimensione del nucleo familiare e del comune (si veda tabella allegata). Come finora, non tutti i locatari avranno diritto ad un contributo ma solo coloro il cui nucleo familiare si colloca al di sotto di una determinata condizione economica. Sono inoltre previsti ulteriori criteri di esclusione: ad esempio per locatari i cui genitori sono proprietari di una seconda abitazione non locata o locata al di fuori della parentela più prossima o locatari che hanno beneficiato della prestazione ma non hanno pagato l’affitto. Per i cittadini non comunitari vi è il requisito dei cinque anni di residenza.

Il diritto al contributo alla locazione nonché la sua entità dipendono dalla condizione economica familiare valutata in base ai criteri della rilevazione unificata di reddito e patrimonio (DURP), in modo da garantire una erogazione mirata del contributo. Più sono alti reddito e patrimonio, più è ridotta la percentuale del canone di locazione coperta, in modo da garantire un sostegno progressivo e senza salti. “In confronto alla situazione attuale ci potranno essere beneficiari che prendono di più, così come altri che prenderanno di meno, ad esempio quelli con redditi e patrimonio un po’ più alti. Nel complesso credo siano stato definite regole equilibrate e al passo coi tempi”, sottolinea Theiner, che ricorda come i nuovi criteri siano stati preliminarmente concordati con i sindacati.

Dal contributo sono escluse persone e famiglie la cui situazione economica superi i previsti massimali di reddito in base al sistema DURP (si veda altra tabella allegata). Non sono invece stati modificati i limiti di reddito per il contributo alle spese accessorie. Informazioni dettagliate sui nuovi criteri per il contributo al canone di locazione saranno fornite nelle prossime settimane dall’Amministrazione provinciale, dai Distretti sociali e dall’IPES.

Fonte: Provincia Bolzano


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