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Riqualificazione urbana in Lombardia, giù le vecchie torri per 706 nuove case
Al via domani a Pieve Emanuele le operazioni di abbattimento tramite esplosivo di 2 delle torri dell'area ex-Enpam, primo passo per riqualificare tutto il quartiere

E’ tutto pronto a Pieve Emanuele per l’abbattimento tramite esplosivo di 2 delle torri dell’area ex-Enpam di via dei Tulipani. Le operazioni si svolgeranno sabato 10 settembre alle 14.30 in punto.

“Pieve rinasce – spiega l’assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti – e siamo solo all’inizio di un percorso che porterà alla riqualificazione di tutto il quartiere. Siamo davanti alla realizzazione di un sogno atteso da decenni. Questo è l’esempio concreto dell’importanza della politica dei fatti, una politica attenta e vicina alle esigenze della popolazione”.

L’abbattimento delle prime 2 torri rientra nel progetto di riqualificazione del quartiere terziario di via dei Tulipani. Si tratta di una zona di circa 200.000 metri quadrati, composta da 12 immobili abbandonati da molti anni e contraddistinti da gravi problemi di degrado strutturale, mancanza di sicurezza urbana e frequenti occupazioni abusive. 

LA NUOVA PIEVE – Le operazioni rientrano nell’Accordo di Programma sottoscritto da Regione Lombardia, Comune di Pieve e Aler Milano, con l’adesione di Infrastrutture Lombarde e Asset srl.

Nel complesso saranno realizzati 706 alloggi; di questi, 375 saranno di edilizia residenziale pubblica, 185 di edilizia convenzionata e 146 di edilizia libera.

Il progetto prevede la definizione di un quartiere multifunzionale che ospiterà quasi 2.000 abitanti. Saranno realizzate anche strutture commerciali, edifici direzionali, un complesso scolastico, un grande parco centrale connesso al Parco agricolo Sud Milano e un centro polifunzionale per servizi socio-ricreativi.

L’intervento prevede inoltre la realizzazione di un nuovo sottopasso lungo la Provinciale 28, che permetterà un collegamento più rapido ed efficace con il centro del Comune di Pieve Emanuele e di una centrale di cogenerazione a ridotto impatto ambientale.

COSTI – Il costo della trasformazione dell’area è di circa 170 milioni di euro, di cui 36,5 milioni di euro sono messi a disposizione da Regione Lombardia per la realizzazione dell’Erp e 24 milioni da Aler Milano, per l’Erp e le opere di urbanizzazione essenziali per il quartiere.

TEMPI – Nella primavera del 2012 saranno demolite altre 3 torri, per arrivare poi all’avvio dei lavori di costruzione degli edifici di edilizia residenziale pubblica nella primavera 2013.
I lavori dovranno terminare nel 2015 per quanto riguarda la parte Erp e il comparto commerciale. Nei successivi 30 mesi dovrà essere completato l’intero progetto.

IL RENDERING DEL PROGETTO – Dal punto di vista progettuale l’impianto presenta come suo principio ordinatore un asse centrale costituito dalle due file di edifici a destinazione residenziale, che disegnano al loro interno un grande parco lineare. Ai lati sono situate, da una parte, le destinazioni terziarie, commerciali e il centro polifunzionale pubblico; dall’altra, l’insediamento residenziale convenzionato e libero, con l’aggiunta di una scuola e di un asilo.

La demolizione delle prime torri permetterà l’avvio dei lavori per l’edilizia pubblica (Erp). Dal punto di vista architettonico, gli edifici sono sviluppati sul modello insediativo del quartiere unitario, ovvero di un insieme di edifici di differenti altezze raccolti intorno a una corte verde di circa 600 mq, completamente pedonale, connessa con il grande parco pubblico lineare.

Il complesso residenziale tipo sarà realizzato su una pianta a “L”, da un corpo basso lineare di 5 piani fuori terra e da un corpo a torre di 8 livelli: le due parti saranno collegate tra loro da una piccola struttura a ponte di 4 livelli, il cui vuoto al piano terra formerà un ingresso attraversabile liberamente.

APPARTAMENTI ALL’AVANGUARDIA – Gli appartamenti godranno di una notevole qualità abitativa in relazione all’esposizione e all’ubicazione ai vari piani e, dal punto di vista tipologico, sono stati studiati in modo da garantire grande flessibilità per eventuali trasformazioni nel tempo.

 Fonte: Regione Lombardia


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