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Procedure più semplici per l'edilizia in Emilia Romagna
Parte dalla Regione il progetto di dematerializzazione del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) per le imprese

Semplificazione, meno costi per le imprese, pagamenti più rapidi e più velocità per le procedure formali (da un mese a due-tre giorni) che riguardano il settore dell’edilizia.
In Emilia-Romagna questo sarà possibile grazie a due accordi che vedono protagonisti la Regione, le associazioni imprenditoriali, i sindacati e la Commissione nazionale paritetica per le casse edili (Cnce).

Parte così dalla Regione Emilia-Romagna la realizzazione del progetto di dematerializzazione del Documento unico di regolarità contributiva (Durc): in regione, per le circa 60 mila imprese comparto, questo documento è necessario in oltre 100 mila esemplari per i lavori pubblici e circa 250 mila esemplari per il settore privato.

La sperimentazione vedrà coinvolte le Casse Edili di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena che hanno aderito volontariamente per partecipare al progetto.

“La Regione intende – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – operare per la legalità, la semplificazione e la dematerializzazione, a favore delle imprese virtuose che operano sul territorio emiliano-romagnolo anche attraverso il controllo e le segnalazioni agli organi competenti per la sicurezza, per la tutela del lavoro e per la tutela della concorrenza”.

Cosa cambia
L’Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia a far partire la sperimentazione per semplificare l’iter amministrativo legato al Durc in fase di richiesta, ricezione ed archiviazione ma anche per raccogliere le informazioni necessarie per verificare la qualificazione delle imprese e monitorare gli operatori economici attivi sul territorio regionale.

Dall’analisi e dalle elaborazioni delle informazioni contenute nel Durc si potrà valutare meglio l’operato delle imprese e supportare le Stazioni appaltanti compresi gli Enti locali e i cittadini del territorio regionale.

La Regione metterà a disposizione delle pubbliche amministrazioni questo servizio nel caso in cui non abbiano le risorse per poter sviluppare tutte le componenti necessarie come, ad esempio, la funzione di archiviazione sostitutiva svolta dal Polo Archivistico Regionale (ParER).

Tra i benefici che scaturiscono da questi due protocolli:
– la riduzione dei tempi di ricezione (via Pec, anziché tramite raccomandata) e dei costi di invio da parte degli enti preposti (eliminazione delle raccomandate);
– la sostituzione del documento cartaceo Durc con documento digitale Durc; la possibilità di archiviazione digitale del Durc per la Regione (che
– ha i dati di tutti i Durc richiesti dalle sue strutture);
– la conseguente riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori; completa dematerializzazione della procedura di richiesta e ricezione.

Oltre alla Regione, le Associazioni imprenditoriali e i Sindacati regionali dell’edilizia, il progetto è stato condiviso anche con il Comitato nazionale per il Durc composto da Inps, Inail, Cnce.

Fonte: www.regione.emilia-romagna.it

 


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