MAGGIOLI EDITORE - Edilizia urbanistica: notizie, leggi e normative per Enti Locali e professionisti


Bolzano: politiche abitative sotto la lente
In Alto Adige 4 alloggi su 10 sono privati ed hanno ottenuto finanziamenti provinciali

Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, assieme al direttore dell’ASTAT, Alfred Aberer, ed agli autori, alla presenza del presidente dell’Istituto per l’edilizia sociale IPES, Alfred Pürgstaller, , hanno presentato lo studio che per la prima volta analizza le politiche abitative applicate in Alto Adige tra il 1919 ed il 2008 con riflessioni sulla situazione attuale e sulle prossime sfide per il settore pubblico nel campo dell’edilizia residenziale e sociale.

La “questione abitativa” in Alto Adige dal 1919 fino al 2008 è stata oggetto per la prima volta di meticoloso lavoro di ricerca, con l’utilizzo di tutte le fonti disponibili, da parte di un esperto (Pierguido Morello) coadiuvato da funzionari dell’Istituto provinciale di statistica ASTAT e della Ripartizione edilizia abitativa della Provincia (fra i quali l’ex direttore della Ripartizione, Adolf Spitaler).

Gli esiti dello studio sono pubblicati nel volume edito dall’ASTAT “Politiche abitative in provincia di Bolzano – dall’annessione all’Italia al 2008”.

Accanto alla ricostruzione del quadro di riferimento e alla descrizione delle politiche abitative messe in campo dai soggetti pubblici attivi sul territorio, la pubblicazione pone particolare attenzione alla situazione attuale e sulle sfide future.

Il vicepresidente Tommasini, ricordando che oltre il 70 per cento degli abitanti in Alto Adige dispone di un alloggio di proprietà e di più di 12.000 alloggi sociali, e che in provincia di Bolzano non vi sia emergenza nelle politiche abitative, ha sottolineato come sia necessario riorientare gli interventi per venire incontro alle nuove fasce deboli legate ai mutamenti della società (immigrati, single, divorziati, anziani) andando anche ad incidere sul mercato degli affitti.

In quest’ottica come ha detto, si pensa ad una sostanziale riforma del sussidio casa per l’affitto, ad interventi di “social housing” (quali gli interventi contenuti nel programma per il ceto medio). Punto fermo deve comunque restare l’agevolazione della casa di proprietà quale caposaldo della sicurezza sociale.   

Dai dati raccolti emerge che a politica edilizia e gli interventi pubblici nel settore abitativo hanno cercato di dare risposte immediate al crescente fabbisogno di alloggi nell’arco di pochi anni; basti pensare, come ha ricordato Lorenzo Smaniotto dell’Istituto provinciale di statistica ASTAT, che dal 1951 al 2007 gli abitanti sono passati da 334 mila a 491 mila, con un incremento del 47%, mentre l’incremento delle famiglie è stato pari al 152 %.

Le previsioni per il 2020 sottolineano un incremento delle famiglie del +17,3 per cento legate soprattutto al flusso migratorio.
Nel corso dei decenni, emerge come un’attenta e strutturata pianificazione urbanistica ha assecondato, seguito e spesso anticipato, i processi di sviluppo socio-economico e i cambiamenti demografici. Le aree urbanizzate sono passate dalle 3.484 del 1968 alle 7.268 del 1989.

Per riuscire a capire l’impegno della Provincia di Bolzano nel soddisfare i bisogni abitativi della popolazione è sufficiente analizzare le risorse finanziarie messe a disposizione.

Tra il 1999 ed il 2008 gli importi liquidati per l’edilizia abitativa agevolata per favorire l’accesso alla prima casa sono stati di oltre 2,3 miliardi di Euro come ha posto in evidenza il vicepresidente Tommasini con un intervento di in media 238 milioni di euro all’anno.

Gli interventi più importanti, sia in termini di importi (quasi la metà del totale) sia per l’impatto sociale, riguardano i contributi per le nuove costruzioni, per l’acquisto o il recupero di alloggi.

Se si confrontano i dati con realtà a noi vicine, l’Alto Adige ha stanziato (nel periodo 2003 –2007) per l’edilizia abitativa agevolata e sovvenzionata per singolo abitante in media 381 euro pro capite rispetto ai 163 in Trentino, appena 23 in Veneto e addirittura solo 17 in Italia.

L’entrata in vigore delle norme di attuazione del  Secondo Statuto di autonomia nel 1972 con un costante passaggio delle competenze in tema di edilizia e delle relative risorse finanziare dallo Stato alla Provincia ha prodotto una svolta radicale nelle politiche abitative e urbanistiche altoatesine.

L’attuale Istituto per l’edilizia sociale, IPES fu subito dotato di un nuovo regolamento, fatto che contribuì ad aumentare il numero degli alloggi pubblici portandoli dai 4.686 appartamenti del 1972 ai 12.385 del 2008.

Del sussidio casa, l’integrazione dell’affitto per gli inquilini meno abbienti introdotta nel 1978, nel periodo 1989-2008, ne hanno usufruito in media all’anno 4.358 famiglie con una somma media annua percepita di 2.409 euro.

Il sostegno pubblico per la costruzione, l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa è uno dei principali ambiti di intervento nelle politiche residenziali in provincia di Bolzano.

Dal 1971 fino ai giorni nostri, come ha posto in evidenza il vicepresidente Tommasini, sono stati approvati interventi pari a 4,1 miliardi di Euro. 65.375 sono le persone che hanno beneficiato di un contributo per la prima casa nelle varie forme previste.

Come ha ricordato il direttore dell’ASTAT, Alfred Aberer, in Alto Adige 4 alloggi su 10 sono privati ed hanno ottenuto finanziamenti provinciali.

Grazie all’intervento della Provincia Autonoma di Bolzano è solo un ricordo la condizione d’emergenza che ha caratterizzato il settore abitativo in Alto Adige negli anni passati.

Basti pensare che in Alto Adige vi sono in media 265 richieste di esecuzione di sfratti, mentre gli sfratti effettivamente eseguiti sono in media solo 124 all’anno.

Le ingenti risorse finanziarie messe in campo dalla Provincia, le aree edificabili individuate con i piani urbanistici e le realizzazioni dell’Ipes, delle cooperative e dei privati, hanno contribuito a far accedere alla prima casa quote consistenti delle famiglie residenti.

Il patrimonio pubblico edilizio è stato sensibilmente ampliato.
Prendendo in esame i valori dei terreni edificabili ed i valori di mercato delle abitazioni in Alto Adige, Pierguido Morello, ha sottolineato l’importanza che di differenziare le politiche abitative a seconda delle zone del territorio provinciale dal momento che si riscontra una variazione sostanziale nei prezzi.

Fonte: www.provincia.bz.it

 


www.ediliziaurbanistica.it