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Lavori pubblici: l'Authority sulla legge per la concorrenza
Tra le proposte la revisione del sistema di qualificazione delle imprese, una maggiore flessibilità della normativa e un rafforzamento dei poteri dell'Autorità di vigilanza

L’Autorità, in vista della predisposizione della legge annuale per il mercato e la concorrenza, ha formulato alcune osservazioni e proposte tese a rendere più corretto il funzionamento del mercato dei contratti pubblici di servizi, lavori e forniture, che ammonta al 6,6% del PIL (dati relativi all’anno 2009).

Nel documento di segnalazione sono stati evidenziati alcuni ambiti prioritari di intervento atti a rimuovere i principali ostacoli al confronto concorrenziale nel mercato dei contratti pubblici, il cui corretto funzionamento è condizione indispensabile per ottimizzare l’efficienza della spesa pubblica ed incrementare la competitività del Paese.

L’AVCP ha inoltre analizzato da un lato, le aree di non applicazione o di parziale applicazione delle procedure competitive, quali le procedure negoziate, le concessioni di servizi, gli appalti affidati dai concessionari di lavori pubblici, le procedure emergenziali, i servizi pubblici locali; dall’altro, le condizioni di accesso al mercato, ponendo in evidenza gli interventi necessari per migliorare la competitività attraverso una migliore qualificazione degli attori, committenti ed imprese.

Sul versante del miglioramento delle condizioni di sviluppo ed accesso al mercato, l’Autorità ha osservato che un mercato dei contratti pubblici pienamente competitivo presuppone un generale accrescimento della qualità delle imprese e della pubblica amministrazione che vi partecipano.

Ciò significa che nel settore dei lavori pubblici (attestazioni SOA) contestualmente ad una rivisitazione del sistema di qualificazione delle imprese, occorre procedere anche ad una corrispondente qualificazione delle stazioni appaltanti; così delineando un sistema di valutazione delle capacità amministrative e gestionali di queste ultime al fine di classificarle per classi di importo o per tipologia di contratti e di consentire alle amministrazioni non strutturate di delegare le funzioni di committente a stazioni appaltanti più organizzate.

Un altro profilo di intervento concerne l’istituto dell’avvalimento volto ad evitarne usi distorti anticoncorrenziali.

Per quanto concerne le procedure emergenziali, l’Autorità sottolinea che nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza, aveva già segnalato il rischio, insito nel frequente ricorso alle procedure di emergenza (gestione emergenziale), di distorsioni del mercato, in quanto viene consentito l’affidamento di lavori e servizi in via diretta, senza il rispetto delle regole poste a tutela della concorrenza.

L’Autorità suggerisce quindi che le procedure in deroga alle procedure competitive siano utilizzate solo per le calamità naturali, ed anche in questi casi comunque sotto la vigilanza dell’Autorità.

Inoltre, in considerazione delle peculiarità del mercato, è stata rappresentata l’esigenza di un ridimensionamento della normazione primaria a vantaggio di disposizioni regolatorie più flessibili da connettere però ad un rafforzamento dei poteri dell’Autorità di vigilanza e di regolazione sul mercato dei contratti.

 Fonte: www.avcp.it

 


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