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Emergenza casa
Bozza del Decreto Legge per "superare il disagio sociale e il degrado urbano derivante dai fenomeni di alta tensione abitativa"

“Disposizione per lo sviluppo economico, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” è il Decreto legge approvato il 18 giugno scorso dal Consiglio dei Ministri.

Per “superare in maniera organica e strutturale il disagio sociale e il degrado urbano derivante dai fenomeni di alta tensione abitativa”, il Governo prevede un piano nazionale di edilizia abitativa per incrementare il patrimonio immobiliare ad uso abitativo con l’offerta di alloggi di edilizia residenziale.

Sarà possibile stipulare accordi di programma, con prevalente capitale privato, per realizzare programmi integrati di promozione di edilizia sociale e di riqualificazione urbana. Gli interventi devono garantire la disponibilità di una quota di alloggi destinati alla locazione a canone convenzionato e all’edilizia sovvenzionata, pari almeno al 60% degli alloggi previsti da ciascun programma. Devono essere realizzati interventi di rinnovo e rigenerazione urbana di alta qualità in termini di vivibilità, salubrità, sicurezza e sostenibilità ambientale ed energetica.

Caratteristiche dei nuovi alloggi:
– dovranno essere rispettare i criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti,
– potranno essere realizzati con il coinvolgimento di capitali pubblici e privati,
– saranno destinati prioritariamente a prima casa per garantire l’accesso al libero mercato degli alloggi in locazione da parte di:
a) nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito;
b) giovani coppie a basso reddito;
c) anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;
d) studenti fuori sede;
e) soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
f) altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all’art. 1 della legge n. 9 del 2007;
g) immigrati regolari.

Il Piano nazionale sarà realizzato mediante il recupero del patrimonio abitativo esistente e la costruzione di nuovi alloggi e sarà articolato attraverso fondi immobiliari destinati all’incremento dell’offerta abitativa o alla promozione di strumenti finanziari immobiliari innovativi e con la partecipazione di altri soggetti pubblici o privati, articolati anche in un sistema integrato nazionale e locale, per l’acquisizione e la realizzazione di immobili per l’edilizia residenziale;
Altri mezzi per la realizzazione del Piano nazionale sono:
– l’incremento del patrimonio abitativo di edilizia sociale con le risorse derivanti dall’alienazione di alloggi di edilizia pubblica in favore degli occupanti muniti di titolo legittimo;
– la promozione, da parte di privati, di interventi ai sensi della parte II, titolo III, del Capo III del Dlgs 163/2006;
– le agevolazioni, anche amministrative, in favore di cooperative edilizie costituite tra i soggetti destinatari degli interventi in esame, potendosi anche prevedere termini di durata predeterminati per la partecipazione di ciascun socio, in considerazione del carattere solo transitorio dell’esigenza abitativa;
– la realizzazione di programmi integrati di promozione di edilizia sociale e nei sistemi metropolitani.

L’alloggio sociale, in quanto servizio economico generale, è esente dall’obbligo della notifica degli aiuti di Stato.

Gli interventi previsti saranno realizzati mediante:
a) incrementi premiali di diritti edificatori finalizzati alla dotazione di servizi, spazi pubblici e di miglioramento della qualità urbana;
b) trasferimento di diritti edificatori in favore dei promotori degli interventi di incremento del patrimonio abitativo destinato alla locazione a canone agevolato;
c) provvedimenti mirati alla riduzione del prelievo fiscale di pertinenza comunale o degli oneri di costruzione e strumenti di incentivazione del mercato della locazione;
d) costituzione di fondi immobiliari, con la possibilità di prevedere il conferimento al fondo dei canoni di locazione, al netto delle spese di gestione degli immobili.

Il decreto istituisce un Fondo presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel quale confluiranno i 550 milioni di euro stanziati dal precedente Governo con la Finanziaria 2007 e con il DL 159/2007.


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