MAGGIOLI EDITORE - Edilizia urbanistica: notizie, leggi e normative per Enti Locali e professionisti


Lazio: programma di bioarchitettura a Formia
Usare la natura come risorsa naturale per ridurre i costi globali di gestione, il consumo di energia, l'impatto ambientale

È stato inaugurata a Formia “la casa ecologica”: un complesso di edifici concepiti come organismi aperti, in rapporto al luogo, che offrano spazi di relazione per gli abitanti e che sappiano usare il luogo della costruzione come risorsa naturale, riducendo i costi globali di gestione, il consumo di energia e l’impatto ambientale.
 
Il progetto è di Benito Di Fazio, Massimo D’Alessio e Luca Di Fazio, ed è stato realizzato da “Coop Casa Service”, un consorzio regionale di cooperative di abitazioni con sede nella regione Lazio, con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura e della cooperativa di produzione e lavoro Edilcoop Sud Pontino.
 
Sono state utilizzate soluzioni tecnologiche, impiantistiche e uso di materiali atte ad assicurare caratteristiche di ecosostenibilità e garantire l’esigenza del riposo percepito degli occupanti attraverso il controllo della luce naturale, delle immissioni acustiche, del benessere termico e della qualità dell’aria in estate e in inverno. D’inverno il sistema combina gli aspetti “passivi” di guadagno diretto, dovuti all’adeguato dimensionamento e orientamento delle aperture finestrate, sul lato sud degli edifici; d’estate, l’inerzia termica dell’involucro, la protezione dell’irraggiamento diretto, la ventilazione naturale dei tetti e la ventilazione naturale incrociata degli ambienti favoriscono il raffrescamento naturale. Per migliorare le prestazioni acustiche passive sono stati previsti accorgimenti tecnico-costruttivi e di idraulica naturale, vernici prive di SOV o dal contenuto inferiore al 50% (massimo consentito dalla Legge) e dal sistema di ventilazione naturale.
 
Il progetto architettonico nel suo complesso è stato sviluppato e testato tenendo conto dell’impatto sole-aria sull’edificio; sono stati definiti l’orientamento, la forma, la distribuzione degli edifici, che si dispongono prevalentemente sull’asse est-ovest per difendersi dai venti invernali provenienti da occidente. In relazione all’esposizione sono stati progettati gli ambienti interni, dimensionate le aperture finestrate, le schermature orizzontali e verticali, le murature e gli infissi esterni.

Sono state installate perimetrazioni verticali esterne (46 cm. di spessore), solai di copertura a terrazzo costituiti da un pavimento galleggiante ventilato, che assorbirà la radiazione solare. Tali elementi consentono ridotte dispersioni ed una elevata inerzia termica.
 
All’esterno non ci sono barriere architettoniche e il 50% del lotto non è pavimentato e lasciato a verde, tutti i sottofondi stradali sono realizzati con materiali di risulta, limitando il peso in discariche.
L’illuminazione esterna alle abitazioni (sui balconi, negli spazi verdi privati e comuni e  per la viabilità interna) è stata realizzata con l’adozione di corpi che permettono di controllare il flusso luminoso verso le zone interessate, evitando di disperdere l’illuminazione verso il cielo. Le lampade sono a basso consumo.
Tutte le abitazioni sono dotate di impianto solare termico con accumuli, per la produzione di acqua calda sanitaria e un’integrazione all’impianto di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura. Gli impianti realizzati permetteranno una copertura fino all’80% del fabbisogno di acqua calda sanitaria e fino al 30% del fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale.


www.ediliziaurbanistica.it