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Piemonte: "Manifesto per l'indipendenza energetica dal petrolio"
Per ridurre la dipendenza dal petrolio è necessario un impegno collettivo quotidiano, fatto di regole e strumenti coerenti

All’evento sono intervenuti il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, l’assessore regionale all’Energia, Andrea Bairati, il rettore dell’Università di Torino, Ezio Pellizzetti, il direttore Strategie e Sviluppo di Eni, Leonardo Maugeri, l’amministratore delegato della Mossi&Ghisolfi, Guido Ghisolfi (la sintesi delle loro dichiarazioni è nell’allegato).

Il "Manifesto per l’indipendenza energetica dal petrolio" parte della premessa che "per ridurre la dipendenza dal petrolio occorre un impegno collettivo straordinario, quotidiano, fatto di comportamenti, regole, strumenti coerenti" ed annuncia che "il Piemonte ha deciso di raccogliere questa sfida investendo sulle energie rinnovabili, sul risparmio e le tecnologie sostenibili per assicurare un futuro ai nostri figli, per non consumare risorse inutilmente, ma anzi per cogliere le possibilità che questa sfida apre, con un impegno corale di tutti, dell’intera collettività".

Un impegno, articolato in dieci punti, che ciascuno deve assumere da qui al 2020 per condividere concretamente gli obiettivi fissati dall’Unione Europea: + 20% di produzione da fonti rinnovabili, – 20% di emissione di gas serra, + 20% di risparmio energetico, +10% di biocarburanti ricavati non da fonti alimentari, ma da cellulosa e residui legnosi, mantenere i boschi produce energia e fa bene ai boschi. Per ottenerli occorre promuovere le fonti energetiche rinnovabili e il risparmio energetico, progettare case e luoghi di lavoro con criteri nuovi capaci di autoprodurre calore ed energia garantendo comfort e rispetto ambientale, sostenere la ricerca e favorendo il risparmio e l’autoproduzione energetica, usare mezzi pubblici di trasporto e veicoli non inquinanti ad alta efficienza energetica che sfruttano fonti rinnovabili, sostenere una produzione agricola attenta ai valori e alle risorse ambientali come quella piemontese, far crescere i giovani in una cultura energeticamente più sobria, razionale e giusta, sviluppare una formazione tecnica dei lavoratori e delle imprese improntata allo sfruttamento delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, ridurre il divario energetico che punisce i più poveri e svantaggiati e dare possibilità a tutti di prelevare e immettere energia attraverso una rete aperta e diffusa in cui tutti possiamo essere consumatori e produttori al tempo stesso.

Ecco allora perchè tutti devono prendere coscienza dell’invito finale: "Uniamo le energie perché ciò accada. Facciamolo tutti, facciamolo adesso".
"E’ una mobilitazione generale – osserva la presidente Bresso – per risparmiare, creare economia e posti di lavoro, migliorare l’ambiente e diventare il più possibili indipendenti dal petrolio. Un grande progetto, e l’energia è un grande progetto, agisce inoltre come moltiplicatore di innovazione in tutti i settori: dall’edilizia alla domotica, dalla meccanica all’informatica alla chimica. Ed è importante agire contemporaneamente su ogni settore: legislazione, formazione per progettisti e installatori, ricerca, produzione delle tecnologie necessarie e delle loro componenti. Per tutte queste ragioni, stiamo già investendo su tre filoni: potenziamento della ricerca per migliorare il rendimento e l’economicità dei materiali, sostegno alla domanda pubblica (ospedali, scuole, edilizia popolare) ed a quella delle imprese e delle famiglie. In particolare, abbiamo scelto di concentrarci maggiormente sul solare – senza trascurare però idrogeno ed eolico – perché pensiamo alla costruzione di una rete simile a Internet: un network fatto di persone, aziende e realtà pubbliche che al tempo stesso producono, consumano e si scambiano energia così come nella rete informatica producono, consumano e si scambiano informazioni e prodotti multimediali".

A margine dell’evento è stato presentato il plastico di un modello di "casa passiva", che sarà costruita nel centro di Settimo Torinese, progettata rispondendo a criteri di economicità (costa 100.000 euro), riduzione di emissioni inquinanti e senso di piacere dell’abitazione, che lascia spazio alle differenti modalità ed esigenze di vita, capace di produrre energia utilizzando tutte le tecnologie disponibili per limitare i costi e l’impatto ambientale.

Fonte: www.regione.piemonte.it/energia

 


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