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Piemonte, Demanio Idrico: nuove funzioni a Comuni e Province
Ancora di competenza regionale le attività di indirizzo, coordinamento, programmazione; a Comuni e Province gestione e amministrazione

E’ legge il provvedimento con il quale vengono trasferite agli enti locali, Province e Comuni, diverse funzioni relative al demanio idrico: il Consiglio Regionale ha approvato le nuove disposizioni in materia di navigazione interna.

Restano di competenza regionale tutte le attività di indirizzo, coordinamento e programmazione, mentre sono trasferite a Comuni e Province le competenza gestionali e amministrative. "Abbiamo completato con successo – spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli – uno snellimento amministrativo che attribuisce agli enti locali quelle funzioni che non necessitano di un coordinamento a livello regionale".

In particolare ai Comuni sono delegate le autorizzazioni per le manifestazioni nautiche, la progettazione e l’esecuzione di infrastrutture per la navigazione e le attività di servizio portuale, oltre alle funzioni amministrative di valorizzazione, gestione e intervento sulle vie di navigazione interne al proprio territorio. Alle Province permangono le competenze attribuite con precedenti leggi regionali, relative per lo più al regime amministrativo delle navi e al rilascio della autorizzazioni per lo svolgimento di manifestazioni nautiche sovracomunali. "L’obiettivo – continua Borioli – è snellire l’iter di alcune procedure, incentivando anche le forme associative dei Comuni attraverso l’istituzione della "Gestione associata".

La "gestione associata" è un modello di amministrazione che permette a Comuni e Province di agire come un unico soggetto in un determinato ambito territoriale che, in questo caso, viene chiamato "bacino". Per incentivare l’esercizio associato di funzioni su ambiti omogenei, la nuova legge prevede che, nel caso in cui tutti i Comuni ricadenti in un bacino demaniale si riuniscano in una gestione associata, i proventi dei canoni derivanti dalle concessioni demaniali rilasciate siano interamente introitati da questa forma associativa. I Comuni di un bacino demaniale che decidono di non riunirsi in una gestione associata invece, dovranno trasferire annualmente alla Regione l’80% dei proventi dei canoni delle concessioni, introitando solo il 20% per l’esercizio delle funzioni amministrative. Il discorso è diverso per i Comuni che non ricadono in un bacino demaniale, che mantengono interamente gli introiti dei canoni delle concessioni.

La legge individua per ora quattro bacini a "gestione associata" relativi ai maggiori specchi d’acqua piemontesi. In particolare: due bacini coprono il Lago Maggiore – uno i Comuni della provincia novarese l’altro quelli del verbano – mentre un terzo e un quarto ricomprendono i Comuni sul Lago d’Orta e quelli sul Lago di Viverone. In futuro questi bacini potranno aumentare o essere modificati dalla giunta regionale in un’ottica di flessibilità e sviluppo delle attività di navigazione e gestione del demanio.

QUADRO SINOTTICO COMPETENZE/ENTE (file .doc)

fonte: www.regione.piemonte.it

 


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