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Fabbricati ex rurali: c'è tempo fino al 30 novembre per accatastarli
Su più di 3 milioni di edifici rurali 1,3 milioni non sono più al servizio dell’attività agricola

Fino al 30 novembre c’è tempo per la dichiarazione al Catasto degli immobili rurali che non hanno più i requisiti di ruralità. Su circa 3,9 milioni di edifici rurali almeno 1,3 milioni non sono più al servizio dell’attività agricola, sono diventati ville e seconde case. Da questo enorme patrimonio arriveranno almeno 750 milioni di euro all’anno di tasse.
Per capire se un fabbricato è ancora rurale, bisogna prendere in considerazione l’attività del proprietario: si definiscono "rurali" gli immobili destinati ad edilizia abitativa, ma strumentali alle attività agricole (ai sensi del DL 557/1993, convertito dalla legge 133/1994), e il proprietario deve essere lo stesso del terreno che utilizza l’immobile come propria abitazione; il terreno cui il fabbricato è asservito deve essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario e il volume di affari derivante dalle attività agricole deve risultare superiore alla metà del reddito complessivo del soggetto che conduce il fondo. Non possono comunque essere riconosciuti rurali i fabbricati che hanno le caratteristiche delle unità immobiliari urbane “di lusso”.
Se sussistono i requisiti di ruralità, non si è tenuti ad alcun adempimento.
Se tali requisiti non sussistono, i titolari di diritti reali devono presentare la dichiarazione del nuovo status, rivolgendosi ad un tecnico (ingegnere, architetto, geometra, dottore agronomo, perito edile, perito agrario) iscritto all’Ordine o Collegio di riferimento, che predisporrà una planimetria del fabbricato e delle pertinenze da presentare in Catasto; l’Agenzia del Territorio provvederà ad attribuire la nuova rendita catastale. Dopo il 30 novembre l’Agenzia del Territorio iscriverà d’ufficio il fabbricato, con oneri a carico dell’interessato, e attribuirà la rendita catastale aggiornata – per individuare i fabbricati che hanno perso i requisiti di ruralità e di quelli mai dichiarati l’Agenzia del Territorio utilizzerà i dati dell’Agea e dell’Agenzia delle Entrate relativi al possesso di partita IVA, le informazioni in possesso dei Comuni e quelle ricavabili dalle foto aeree. I dati dei fabbricati e dei possessori saranno inseriti in appositi elenchi comunali e pubblicati in Gazzetta Ufficiale e sul sito internet dell’Agenzia del Territorio.


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