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Regolamento edilizio tipo: la transizione in Gazzetta Ufficiale
Pubblicata l'intesa del 20 ottobre 2016 tra Governo, Regioni e Comuni riguardante l'adozione del Regolamento edilizio unico (tipo)

Nella Gazzetta Ufficiale uscita mercoledì sera (n. 268 del 16 novembre 2016) è stata pubblicata l’Intesa del 20 ottobre 2016 tra Governo, Regioni e Comuni riguardante l’adozione del Regolamento edilizio unico (detto anche tipo, visto che dovrà essere un modello su cui basarsi per le specificità delle singole Regioni) di cui all’articolo 4, comma 1-sexies del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.

La Conferenza Unificata aveva raggiunto nel mese di ottobre l’accordo sullo schema di Regolamento edilizio tipo, valido a livello nazionale. Sono previsti 6 mesi di tempo per il recepimento da parte delle Regioni, e altri 6 mesi per l’adozione da parte dei Comuni.

L’obiettivo del Regolamento è semplificare e uniformare in tutto il territorio nazionale i regolamenti edilizi comunali, adottando alcune definizioni comuni.

Lo schema di regolamento edilizio tipo si compone di tre parti: lo schema guida per la redazione del regolamento più due allegati.

L’allegato A elenca al suo interno le 42 definizioni standard “uniformi”, o meglio “tipo”, valide per tutti gli enti locali che adotteranno il Regolamento. È un vocabolario che definisce per esempio «superficie netta» e «superficie utile». Clicca qui per tutte le 42 definizioni.

L’allegato B elenca 118 norme statali che hanno un impatto sull’edilizia: qualsiasi norma statale viene richiamata solo attraverso il rinvio a questo allegato. Finisce così la prassi che ha visto i Comuni accogliere nei loro regolamenti norme statali che venivano poi modificate dal legislatore statale.

Infine c’è lo schema guida, che rappresenta un vademecum per la redazione, e ha la forma di un indice, che spetta al Comune riempire di contenuti.


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