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Sicurezza strutturale nelle scuole: nuove proposte di legge
Due ddl affidano il monitoraggio statico a chi ne ha le competenze: presidi esentati da responsabilità?

La sicurezza strutturale degli edifici scolastici deve essere affidata a chi possiede le competenze necessarie per una corretta valutazione e, di conseguenza, i dirigenti scolastici che assolvono i loro obblighi vanno esentati da responsabilità. Questo il concetto che funge da fondazione a due rilevanti proposte di legge relative alla responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e di sicurezza degli edifici scolastici, presentate proprio in questi giorni.

Lo stato delle cose

Sul fronte della sicurezza nelle scuole (nell’accezione di luoghi di lavoro), il Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro (d.lgs. 81/2008) stabilisce che sia il dirigente scolastico ad occuparsi degli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza della scuola. Il Testo Unico, pur indicando che tali obblighi si intendono assolti con la richiesta del loro adempimento, non specifica su chi ricadano le responsabilità (se dirigente ha ottemperato agli obblighi) qualora si concretizzino danni a cose e persone.
In tale direzione il dirigente scolastico si assume più responsabilità di quelle che può effettivamente espletare considerando che gli edifici scolastici pubblici sono di proprietà degli enti territoriali e che i presidi non hanno poteri decisionali illimitati sulla manutenzione del bene immobile.

Sicurezza strutturale nelle scuole: le proposte di legge

Partendo da tali presupposti, il disegno di legge 3830, a firma dell’On. Serena Pellegrino, stabilisce che i dirigenti scolastici siano esentati da qualsiasi responsabilità (civile, amministrativo e penale) se assolvono tempestivamente all’obbligo di richiesta di interventi strutturali di manutenzione.
In ulteriore istanza, un secondo disegno di legge a firma di Mara Carocci, ddl 3963, prevede che il dirigente abbia l’obbligo di vigilanza solo per i rischi attinenti all’attività scolastica, mentre la valutazione dei rischi strutturali degli edifici e l’individuazione delle misure necessarie a prevenirli siano a carico dell’ente proprietario.
La Rete delle Professioni Tecniche (RPT), ricevuta in audizione alle commissioni riunite Cultura e Lavoro della Camera dei Deputati, ha accolto con favore entrambe le proposte di legge perché ritiene che “tale onere non può essere conferito a chi non possiede le competenze necessarie per una corretta valutazione”.


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