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Caro bollette, i sindaci si riuniscono
I sindaci tra bilanci da chiudere e caro energia. Serve un tavolo permanente con il Governo

Si sono riuniti cento amministratori in presenza e collegati da remoto, la riunione è stata introdotta dal presidente del Consiglio nazionale dell’Anci Enzo Bianco che ha ricordato a tutti la prossima assemblea nazionale di Bergamo dal 22 al 24 novembre prossimi “una occasione – ha detto Bianco – da non perdere perché tanti sono i temi da discutere. Come ormai consuetudine – ha aggiunto – i lavori della giornata inaugurale saranno tenuti alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

E’ stata poi la volta della relazione del presidente dell’Anci Antonio Decaro che proprio al nascituro governo consegnerà “solo due raccomandazioni. La prima – ha detto – che i tempi per la sua formazione e soprattutto per la sua piena attività siano i più rapidi possibili, perché davvero siamo in un momento drammatico dal punto di vista sociale ed economico, e non ci possiamo permettere ritardi. La seconda, che, fin da subito, il nuovo governo apra una interlocuzione istituzionale con noi Sindaci confermando le capacità di ascolto e l’atteggiamento di rispetto che abbiamo potuto sperimentare con gli ultimi esecutivi. E che si sono rivelati utili alla soluzione di molti problemi. Non problemi nostri, come Sindaci, ma dei cittadini italiani”.
La discussione ha visto la partecipazione di sindaci di grandi, medi e piccoli Comuni che hanno ricordato i temi imprescindibili nel confronto istituzionale con il nuovo esecutivo. “Assolutamente da risolvere – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci – la questione del trasporto pubblico locale che si intreccia con quella del calo bollette. Solo a Genova avremo un incremento di circa 20 milioni che ci metteranno in grossa difficoltà”.
Prima riunione in Anci del neo sindaco di Palermo Roberto Lagalla che dopo aver ringraziato Decaro per i “successi dell’azione politica dell’Anci sempre coesa ed efficace”, ha chiesto che si avvii “un approfondimento sul fondo dei crediti di dubbia esigibilità”, “che determina una ingessatura drammatica dei bilanci e un complessivo soffocamento dell’attività amministrativa e dei servizi, non degno di città e comunità evolute”.
Il vicepresidente vicario dell’Anci, Roberto Pella ha da parte sua ricordato come “la prossima settimana si insedia in Parlamento la Commissione speciale chiamata ad approvare i provvedimenti in via di definizione del governo uscente: il primo sarà la conversione in legge del decreto-legge 144, che contiene le misure urgenti in materia energetica. È opportuno – ha sottolineato Pella – sollecitare tutti i componenti di quella commissione perché mettano a fuoco una tematica che tanta agitazione suscita presso i Comuni per l’impennata dei costi energetici che si ripercuotono sull’attuale bilancio e in prospettiva, ancora di più, su quello del 2023”.
E di costi energetici e bilanci ha parlato il presidente della Commissione Finanza locale Mauro Guerra: “Stiamo vivendo dinamiche che spesso sfuggono dalla nostra capacità di azione. Per questo mai come ora conta il metodo che deve passare da un livello massimo di condivisione e confronto tra tutti i livelli di governo. Chiamiamolo tavolo permanente, unità di crisi ma sia costante il confronto e tenga insieme tutti per la propria competenza e responsabilità”. Un metodo su cui si è detta d’accordo anche la vice sindaca di Roma Capitale Silvia Scozzeseperché – ha ricordato – l’aumento dei costi energetici lo vedremo soprattutto il prossimo anno quando alle bollette si aggiungeranno, ad esempio, i costi per l’approvvigionamento. E anche sul PNRR – ha aggiunto – occorre un confronto serrato dato che abbiamo enormi difficoltà a contrattualizzare a tempo determinato i Rup dei progetti, difficoltà che potrebbe essere superata liberalizzando il settore”.
Dobbiamo essere tra i primissimi ad essere ascoltati dal governo perché, quella energetica, è senza dubbio una crisi che incide direttamente sui cittadini ma anche e soprattutto su di noi, sui Comuni”. Lo hanno detto i sindaci di Imperia e Benevento, Claudio Scajola e Clemente Mastella a cui è seguito l’intervento del primo cittadino di Arezzo, Alessandro Ghinelli che ha ribadito la necessità  “unità di intenti perché in questo clima emergenziale, bisogna garantire i bilanci comunali rispetto alle minori entrate”. “Suggerisco di spingere con il Governo per ottenere un passaggio diretto delle risorse ai Comuni senza passare dalle Regioni”.
Infine il primo cittadino di Pesaro Matteo Ricci: “Dobbiamo aumentare l’allerta. Con il nuovo Governo dobbiamo entrare subito in modalità emergenziale e chiedere che si istituisca un tavolo permanente con Comuni, Provincie e Regioni come è stato fatto con l’emergenza Covid”. “Saranno mesi difficili per tutti e deve entrare nel lessico pubblico che i Comuni stanno alla pari nell’emergenza con famiglie e imprese”.


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