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Riforma appalti: riparte l'iter verso l'approvazione finale
L'obiettivo è modificare la normativa delle gare al fine di rendere più rapida ed efficiente la realizzazione delle opere: entro il mese di aprile

È ripartito questa settimana l’iter della Riforma del Codice Appalti, un percorso che sta per giungere a compimento. Sul testo grava ancora il parere della Commissione Bilancio che nelle scorse settimane aveva espresso qualche perplessità sugli oneri derivanti dalle nuove misure. Trasparenza, qualità della progettazione e semplificazione delle procedure sono i cardini della riforma, che deve essere completata entro il 18 aprile 2016.

Viaggia inoltre in parallelo il disegno di legge sul débat public, che è stato esaminato dalle Commissioni Lavori Pubblici e Territorio del Senato.

L’obiettivo della riforma (che procede di pari passo con il disegno di legge sul débat public) è riscrivere la normativa delle gare d’appalto al fine di rendere più rapida ed efficiente la realizzazione delle opere, garantire la qualità della progettazione e coinvolgere i cittadini residenti nelle aree interessate fin dalle fasi della programmazione, in modo da evitare contenziosi e ritardi.

Il disegno di legge delega sulla riforma degli Appalti ha ottenuto il via libera della Commissione Lavori Pubblici del Senato lo scorso 10 dicembre 2015: tuttavia è rimasto bloccato per dare la precedenza alla discussione sulla Legge di Stabilità 2016.

Il disegno di legge rappresenta lo strumento attraverso cui cui devono essere recepite nell’ordinamento italiano le Direttive 2014/23/Ue sui contratti di concessione, 2014/24/Ue sugli appalti pubblici e 2014/25/Ue sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali. Sulla base dei princìpi indicati dall’Unione Europea, la legge delega getterà le basi per l’approvazione del Nuovo Codice Appalti.

Ecco alcune tra le principali novità nelle regole per lo svolgimento delle gare.
– I servizi di ingegneria e architettura e tutti i servizi di natura tecnica non potranno più essere affidati basandosi solo sul criterio del prezzo o del costo, ma su quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa;
– la fase progettuale e la qualità architettonica saranno valorizzate con l’introduzione dei concorsi di progettazione;
– le gare non potranno essere bandite solo sulla base del progetto preliminare;
– i progetti dovranno essere pubblicati online per garantire la ponderazione delle offerte;
– sarà incoraggiato inoltre l’uso del BIM (Building Information Modeling) per la simulazione elettronica delle informazioni edilizie.

Il ricorso all’appalto integrato dovrà essere radicalmente limitato tenendo conto in particolare del contenuto innovativo o tecnologico delle opere da appaltare in rapporto al valore complessivo dei lavori.

Per la qualificazione delle imprese sarà fondamentale la “buona condotta” tenuta negli appalti precedenti.

Negli appalti dovrà essere garantita la sostenibilità energetica e ambientale legando il criterio di aggiudicazione ai costi del ciclo di vita dei prodotti e prevedendo un punteggio maggiore per i lavori, i beni e i servizi con un minore impatto sulla salute e sull’ambiente. 


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