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Le sottili differenze tra tettoia e pergolato: l'opinione del CdS
Il Consiglio di Stato, attraverso la sentenza 825/2015, ha delineato il confine che passa tra questi due manufatti: ecco qual è

Quali differenze intercorrono tra tettoia e pergolato? La risposta non è sempre così immediata. In soccorso giunge il supremo tribunale amministrativo italiano, il Consiglio di Stato, che attraverso la sentenza 18 febbraio 2015, n. 825, ha delineato in maniera nitida il confine che passa tra tettoia e pergolato, elencando le differenza tra le due tipologie di manufatto.

“La differenza fra tettoia e pergolato – spiegano i giudici del Consiglio di Stato – appare riconducibile al linguaggio comune, che individua la tettoia come una struttura pensile, addossata al muro o interamente sorretta da pilastri, di possibile maggiore consistenza e impatto visivo rispetto al pergolato (normalmente costituito, quest’ultimo, da una serie parallela di pali collegati da un’intelaiatura leggera, idonea a sostenere piante rampicanti o a costituire struttura ombreggiante, senza chiusure laterali)”.

La questione sottoposta all’esame del Consiglio di Stato era legata alla natura di un intervento edilizio realizzato nel centro storico di Bari mediante copertura di un pergolato già autorizzato con tegole in cotto.

Per approfondire il tema leggi l’articolo Tettoia in legno: quando è necessario il permesso di costruire?

Insomma, secondo il punto di vista dei giudici di Palazzo Spada, la tettoia si configura come una struttura pensile, addossata al muro o interamente sorretta da pilastri, più ingombrante rispetto al pergolato.


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