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Veneto: il rilancio di Porto Marghera passa attraverso 23 progetti
Siglato l'accordo di programma per il rilancio del polo industriale che fa confluire più di 150 milioni di euro per lanciare 23 progetti nei prossimi 6 mesi

Il polo industriale di Porto Marghera cresce e transita ad una nuova vita: è stato infatti siglato questa settimana l’accordo di programma per il rilancio che fa confluire più di 150 milioni di euro per 23 progetti da realizzare in sei mesi all’interno dell’immenso polo industriale veneto.

Attorno al tavolo dell’accordo si sono seduti il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, il Commissario straordinario del Comune di Venezia Vittorio Zappalorto e il Presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa.

L’obiettivo che giace all’interno del piano di rilancio è quello di consolidare le attività esistenti, favorendo nuovi investimenti finalizzati alla riconversione industriale, alla salvaguardia dell’ambiente e a nuove infrastrutture. 103 milioni (oltre due terzi del totale) sono stanziati dal Ministero per lo Sviluppo economico, frutto dei rimborsi effettuati dalla Alcoa per lo stabilimento Porto Marghera, e 20 dalla Regione.

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Il ministro Guidi ha illustrato il senso di questi accordi: essi si configurano come “un ottimo esempio di come riqualificare anche dal punto di vista ambientale perché consentono di mobilitare risorse che, d’intesa con Regioni, Enti locali, imprese e sindacati vengono finalizzate a interventi coordinati e di ampio respiro senza disperdersi in mille rivoli”.

Contemporaneamente Vittorio Zappalorto ha parlato di “parte di un sogno che si realizza” poiché “il futuro di Venezia passa da Marghera ma è strategica anche per tutta l’Italia”. Grande soddisfazione è infine stata espressa dal presidente di regione Luca Zaia, il quale ha spiegato: “L’accordo è la risposta agli 11mila lavoratori di Marghera perché si va a completare il rilancio del sito; ci sono imprese, soprattutto italiane e venete, pronte a investire due miliardi di euro a Porto Marghera ma serve certezza del diritto e sburocratizzazione”.


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