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Campania, eventi sismici: l'importanza della formazione dei cittadini
Domenico Calcaterra, Consigliere Nazionale dei Geologi, delinea i punti critici in materia di dissesto idrogeologico e rischio sismico

Prevenzione e formazione delle persone: due attività centrali e necessarie per contribuire ad evitare accadimenti tragici durante eventi sismici o alluvionali. Questi alcuni dei temi emersi questa settimana a Vietri sul Mare, durante l’evento voluto dall’Ordine dei Geologi della Campania.

“In Campania sono state censite ben 24mila frane ma la cifra potrebbe anche essere sottostimata”. È un dato forte quello fornito da Domenico Calcaterra, docente di Geologia presso l’Università Federico II di Napoli e Consigliere Nazionale dei Geologi, durante la visita dei geologi avvenuta questa settimana sui luoghi colpiti dall’alluvione del 1954 a Salerno e Costiera Amalfitana. A Vietri sul Mare è stata davvero massiccia la partecipazione della gente all’evento organizzato per per ricordare quanto accadde la sera del 25 Ottobre del 1954. Le vittime furono 318, con oltre 5mila gli sfollati.

“Quasi tutti i comuni della Costiera – ha spiegato Calcaterra – insistono sui tratti terminali delle aste torrentizie. La situazione non è cambiata, è la stessa del 1954. Oggi però conosciamo il fenomeno ed i possibili effetti e dunque è possibile prendere le contromisure. Bisogna informare i cittadini sui rischi naturali ai quali sono esposti“. Ed i cittadini hanno risposto. I geologi hanno mostrato loro le carte geologiche spiegando il perché dei rischi naturali. “Siamo sul posto – ha affermato Francesco Peduto, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania – per far sentire la nostra vicinanza a queste popolazioni che ancora oggi vivono in aree a rischio ed anche per sottolineare il contributo che i geologi vogliono dare affinché ci sia una maggiore coscienza e conoscenza di tali rischi. Bisogna essere chiari. Oggi a distanza di 60 anni in tante aree permangono elementi di rischio tanto è che sulle mappe dell’autorità di bacino competente, sono riportate come zone rosse a rischio R-4 molto elevato. Al momento, nel nostro paese, non soltanto mancano interventi strutturali di prevenzione ma il cittadino non sa cosa fare e come comportarsi in caso di eventi alluvionali o sismici”.

“In Italia – prosegue Peduto – il 50% delle vittime per rischio sismico, e questo è un dato ufficiale, le abbiamo per azioni o comportamenti sbagliati da parte delle persone. Ad esempio in caso di un alluvione non bisogna mai andare nei sottoscala. La gente non è informata, non sa nulla, non sa cosa fare, spesso si sente smarrita durante un evento alluvionale o sismico”.


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