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Dall'Art-Bonus un possibile assist al crowdfunding civico: ecco come
Il Decreto Cultura veleggia nella direzione dello sviluppo di nuove metodologie di finanziamento per la tutela dei beni culturali

A seguito della recente approvazione del decreto legge n. 83 del  31 maggio 2014 (c.d. Decreto Cultura), contenente, tra le altre, anche le norme che hanno introdotto nel nostro ordinamento il c.d. “Art-Bonus”, si profilano ulteriori orizzonti d’interesse per lo sviluppo e la diffusione del crowdfunding civico in Italia.

Riassumendo in breve, l’art. 1 del citato decreto riconosce a favore delle erogazioni liberali destinate a interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, un credito d’imposta del 65% nel 2014 e nel 2015, destinato a ridursi al 50% nel 2016. Con differenti limiti, tale credito d’imposta spetta sia alle persone fisiche e agli enti non commerciali che ai soggetti titolari di reddito d’impresa.

Appare dunque evidente come l’intervento del legislatore abbia insite le potenzialità per imprimere una forte accelerazione alla realizzazione di progetti di crowdfunding civico, che possono porsi come catalizzatori della mole di erogazioni liberali che potrebbe mettersi in movimento a seguito del varo dei nuovi incentivi fiscali. Sebbene sia vero che la maggior parte dei sostenitori di un progetto di crowdfunding civico contribuisca alla tutela di un bene collettivo sospinto da impulsi emotivi, è altrettanto vero però che, soprattutto nel caso di donazioni di importo significativo, anche le argomentazioni di natura fiscale potrebbero ricoprire un ruolo determinante.

A seguito del fermento che l’Art-Bonus sta suscitando nel mondo del crowdfunding, Un passo per San Luca, il progetto di crowdfunding civico per il restauro di parte del portico di San Luca a Bologna di cui ci siamo già occupati negli scorsi mesi, ha deciso di focalizzare la propria attività di comunicazione sul rimarcare le nuove opportunità di risparmio fiscale derivanti dalla partecipazione all’iniziativa. L’obiettivo è quello di far conoscere le potenzialità del crowdfunding anche al mondo del mecenatismo e delle imprese.

 


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