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Labirinto TASI: si pagherà di più rispetto agli anni scorsi?
Il 16 giugno la scadenza per la prima rata nei Comuni che hanno deliberato le aliquote: cerchiamo di capirne qualcosa di più

TASI 2014, tempo di pagare: il 16 giugno è ormai alle porte e per i contribuenti degli oltre 2mila Comuni italiani che hanno stabilito e deliberato per tempo (nel mese di maggio) le aliquote e le detrazioni relative al tributo sui servizi indivisibili, è giunto il momento di provvedere al versamento dell’acconto (per saperne di più sui fantomatici bollettini precompilati leggi l’articolo Arriva il bollettino TASI precompilato: ma i Comuni lo useranno? su Ediltecnico.it).

Non bisogna dimenticare che la TASI è solo una parte della composita struttura che costituisce la nuova conformazione della IUC, l’imposta unica comunale, la quale raccoglie sotto il suo cappello TASI, IMU e TARI (la nuova tassa sui rifiuti), ovvero il combinato disposto (discretamente complicato) del nuovo sistema di tassazione sulla casa.

Nella giornata di giovedì scorso, mediante un emendamento al Decreto Irpef, il Senato ha messo nero su bianco ciò che da settimane era stato ripetuto fino allo sfinimento: ovvero il rinvio del pagamento della prima rata della TASI ad ottobre nei Comuni ritardatari (ovvero quelli che non hanno statuito in materia di aliquote).

Per avere una visione d’insieme più nitida e capire qualcosa di più sul “labirinto TASI 2014” pare utile sentire l’autorevole parere in materia di Magda Zanoni, senatrice del Partito Democratico, componente della V Commissione a Palazzo Madama in Bilancio e Programmazione economica e della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.

La Zanoni illustra il “dietro le quinte” delle decisioni intercorse in parlamento la scorsa settimana, successivamente all’approvazione dell’emendamento al Decreto Irpef di giovedì relativo al rinvio del pagamento TASI: “Il giorno successivo, venerdì, il governo ha pensato di approvare in Consiglio dei ministri anche un decreto ad hoc per rendere immediatamente operativo lo slittamento. Con il passaggio alla Camera del Decreto Irpef, forse, avrebbe potuto non esserci bisogno del provvedimento d’urgenza, ma evidentemente il Governo ha preferito procedere in questo modo”.

Ma quali tipologie di abitazioni riguarda il rinvio? Ed è vero che, in termini complessivi, attraverso questa nuova imposta i contribuenti saranno chiamati a pagare una cifra superiore rispetto alla vecchia IMU? Per leggere le risposte della senatrice a queste decisive domande (e non soltanto) vai all’intervista intera (intitolata Tasi 2014, tra aliquote e rinvii: i Comuni, i decreti, il pagamento) sul portale Leggioggi.it.

Marco Brezza


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