Il Consiglio di Stato, (Sez. II), con sentenza del 8 febbraio 2024, n. 1297 stablisce che il rilascio del certificato di abitabilità non ha alcun effetto sanante rispetto alle opere abusive
Abusi edilizi
Abusi edilizi, per il Consiglio di Stato (sentenza del 1° febbraio 2024 n.1016) è il proprietario a dover provare il carattere risalente
Il Consiglio di Stato, (Sez. II), con la sentenza del 15 marzo 2024, n. 2507, fornisce chiarimenti sui criteri di calcolo della sanzione pecuniaria alternativa alla demolizione “c.d. fiscalizzazione dell’abuso edilizio” ex art. 33, comma 2, del Dpr 380/2001 nella fattispecie di un intervento di ristrutturazione edilizia realizzato in mancanza di idoneo titolo abilitativo
Il Consiglio di Stato, (Sez. VI), con sentenza del 28 febbraio 2024, n. 1936 e i recenti orientamenti giurisprudenziali conformi, hanno stabilito che spetta al proprietario dell'immobile abusivo o al responsabile dell'abuso l'onere di provare il carattere risalente del manufatto, collocandone la realizzazione in epoca anteriore alla Legge Ponte n. 765/1967
L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con la sentenza del 8 marzo 2024 n. 3, si è pronunciata su alcune questioni interpretative inerenti la c.d. fiscalizzazione dell’illecito edilizio con riferimento ad una fattispecie di ristrutturazione edilizia abusiva, ex art. 33, comma 2, del dpr 380/2001 (Testo unico edilizia)[1] in un fabbricato con destinazione abitativa
Nella recente sentenza del 14 febbraio 2024, n. 125, il TAR Lazio, Latina, (Sez. II), ha rilevato una situazione di conflitto di interesse rilevante, che avrebbe dovuto far scattare l’obbligo di astensione, dinanzi all’esistenza di un rapporto di grave inimicizia tra la suocera del geometra responsabile dell’ufficio tecnico comunale e i destinatari di un’ordinanza di demolizione per abusi edilizi
I presupposti della lottizzazione abusiva al centro della sentenza del TAR Lazio, Roma (Sez. II-quater) del 3 febbraio 2023, n.2117