Autorizzazione paesaggistica semplificata, il dPR torna in Parlamento

Dopo l’approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri lo scorso 22 dicembre 2012, in questi giorni è stato inviato alle Commissioni parlamentari competenti lo schema di Decreto del Presidente della Repubblica che, in attuazione dell’articolo 44 del decreto legge 5/2012 cd. “decreto semplificazioni”, intende modificare il Dpr 139/2010 in materia di autorizzazione paesaggistica semplificata per gli interventi di lieve entità, con l’introduzione di ulteriori snellimenti procedurali.

In particolare, lo schema di regolamento è finalizzato a migliorare alcuni aspetti operativi del Dpr 139/2010, chiarendone l’ambito di applicazione, ossia specificando le tipologie di interventi di lieve entità che godono della procedura semplificata per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica e rendendo più snello lo stesso procedimento.

Nello specifico, si rileva che nell’elenco degli interventi “minori” sono state inserite tre nuove tipologie, e cioè:

– l’installazione di tettoie aperte, di servizio a capannoni destinati ad attività produttive o di collegamenti tra i capannoni stessi entro il limite del 10% della superficie coperta;

– la realizzazione di manufatti per usi accessori di pertinenza di edifici esistenti nelle aree urbane, da eseguirsi in cortili interni ovvero in altri spazi consimili ad uso comune non direttamente prospettanti sulla pubblica via o su spazi pubblici;

– le varianti in corso d’opera, di lieve entità al progetto originariamente autorizzato, anche relative a modeste traslazioni dell’area di sedime dell’intervento autorizzato, purché non comportino inottemperanza a prescrizioni concernenti il posizionamento di singoli manufatti, nonché a modifiche alla sagoma degli edifici.

L’esclusione dalla semplificazione dovrebbe riguardare così solo le opere considerate di maggiore impatto che interessano immobili sottoposti a vincolo paesaggistico per le quali si applicherà il procedimento ordinario previsto dall’art. 146 del D.lgs. 42/2004 “Codice dei beni culturali”.

Una volta ottenuto il via libera dal Parlamento, lo schema di Dpr dovrà tornare nuovamente al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva e successivamente verrà inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione.

Fonte: Ance

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