Energia ed edilizia in Veneto

Sarà il primo progetto del suo genere ad essere sviluppato in Italia per la produzione di energia elettrica e termica. Si tratta del Progetto Sidera 30, che il comune di Castelnuovo del Garda realizzerà, con il contributo della Regione del Veneto, presso il nuovo polo scolastico.

L’impianto, il cui costo previsto è di 250 mila euro di cui 150 mila finanziati dalla Regione, consentirà non solo di mitigare i consumi di energia nelle ore giornaliere, ma anche di fornire energia elettrica all’Enel nelle ore notturne o nel periodo estivo  e quindi consentire  notevoli risparmi economici e la possibilità di produrre reddito.

Il progetto, al quale collabora il Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’Università degli studi di Padova, è stato presentato a Verona, presso la sede dell’amministrazione provinciale, dall’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Giancarlo Conta, dal sindaco di Castelnuovo, Maurizio Bernardi e dall’assessore all’ecologia della provincia di Verona, Luca Coletto, presenti il vicedirettore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Fabrizio Dughiero,  il professor Massimo Guarnieri e l’amministratore delegato della ditta installatrice ICI Caldaie, Emanuela Lucchini.

L’impianto utilizzerà una tecnologia innovativa a “celle a combustibili e idrogeno” in grado di produrre corrente elettrica continua, calore e acqua calda, riducendo notevolmente l’emissione in atmosfera di gas serra.
Simile alle batterie, la cella combustibile è un generatore elettrochimico in cui in linea di principio, entrano un combustibile (tipicamente idrogeno) e un ossidante (ossigeno o aria) e da cui si ricavano appunto energia elettrica o termica.

Diversamente dalle batterie comuni, in questo tipo di impianto la materia attiva viene continuamente rinnovata e quindi la corrente elettrica può essere erogata in modo continuato se si mantiene l’alimentazione di combustibile e di gas ossidante.

Come combustibile possono essere utilizzati oltre all’idrogeno anche il metano e il metanolo da cui, con un particolare procedimento, viene estratto l’idrogeno stesso. Un aspetto importante per le applicazioni delle celle a combustibile è rappresentato dal fatto che gli effetti (acqua e gas esausti), che vanno continuamente rimossi dalla cella, non  contengono sostanze inquinanti.

“E’ un esempio importante di tecnologia innovativa.- ha sottolineato l’assessore Conta – che conferma l’attenzione del comune di Castelnuovo verso le tematiche ambientali, il quale in questi anni ha già messo in campo una serie di progetti finalizzati alla riduzione del consumo di fonti energetiche non  rinnovabili e delle emissioni di gas serra.

Oggi – ha proseguito Conta- le nuove tecnologie ci consentono di realizzare impianti come questo che hanno alla base, come prerequisiti essenziali, la sicurezza per la salute dei cittadini e per l’ambiente”. A questo proposito Conta ha voluto ribadire che tali prerequisiti sono alla base anche dell’impianto di termovalorizzazione di Cà del Bue, per cui sono fuori luogo tutti gli allarmismi che su di esso sono stati sollevati.

“E’ facile- ha precisato-  strumentalizzare l’emotività della gente paventando pericoli per la loro salute, però in questo caso sono del tutto infondati, perché ripeto l’impianto di Cà del Bue offre tutte le garanzie di sicurezza e noi saremo sempre attenti perché continuino ad essere rispettate”.

Da parte sua il sindaco Bernardi ha precisato che si tratta di un intervento che si inserisce in un insieme di progetti per il risparmio energetico e in particolare questo impianto intende tutelare al massimo la salute dei cittadini, che sono sempre stati informati sull’evoluzione del progetto.

Un progetto – ha ribadito il sindaco – che ha dato la possibilità all’amministrazione comunale di promuovere importanti iniziative di collaborazione tra il mondo della ricerca scientifica, dell’imprenditoria e il settore pubblico.

L’assessore provinciale Coletto ha voluto invece ribadire che quello di Castelnuovo sarà un impianto che produce energia sganciato dai combustibili fossili e che quindi, in assenza di combustione, non emetterà polveri sottili nell’atmosfera. “Benvengano –ha concluso Coletto- impianti di questo genere nella nostra provincia”.

Fonte: www.regione.veneto.it

 

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