Grandi opere: sbloccate le procedure dalla Via

Con 78 progetti sbloccati in cinque mesi di attivita`, la Commissione Via, rinominata a luglio dal ministro dell`Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e` riuscita a sfoltire drasticamente l`arretrato di 109 procedure ereditate. In media, ogni mese, sono stati sbloccati 15 progetti.

Resta, pero`, inalterato il problema delle infrastrutture energetiche. Sono ancora fermi in Commissione, ereditati dalla precedente gestione, dieci progetti di centrali.
Alcuni da anni, come la termoelettrica di Colleferro (Italgen) e l`impianto di Piedimonte San Germano (Edison), che aspettano un parere Via addirittura dal 2002.

In totale, considerando anche i procedimenti avviati dopo l`insediamento della nuova Commissione, oggi sono ferme alla Via 35 grandi infrastrutture energetiche.

Dal suo insediamento, lo scorso 11 luglio, la Commissione si e` riunita tredici volte. Da allora, il suo lavoro e` andato avanti a ritmi serrati. Complessivamente, sono stati completati 50 pareri Via e 28 procedimenti di verifica di esclusione, le procedure piu` complesse per i commissari, sbloccando 78 progetti. Nessuna Commissione aveva mai avuto un ritmo cosi` rapido.

In passato si era viaggiato sempre a poco piu` di cinque pareri al mese. Il record apparteneva alla seconda Commissione Matteoli, con 5,7 procedure chiuse al mese per un totale di 109 tra pareri e verifiche di esclusione emessi in poco piu` di un anno e mezzo. La prima Commissione del ministro Stefania Prestigiacomo, in appena cinque mesi, ha gia` raggiunto quota 78. Con una produttivita` di circa 15,6 procedure mensili.

Grazie a questo impegno, l`arretrato e` stato piu` che dimezzato. Dei 109 procedimenti ereditati, 68 hanno visto risolversi il proprio iter tra luglio e dicembre. Ne sono rimasti in piedi, quindi, 41. Alcuni dei quali sono morti per strada. In totale, attualmente, restano attive 35 procedure.

A queste vanno sommati i procedimenti arrivati in Commissione da luglio in poi. Alcuni di loro, parlando sempre di verifiche di esclusione e istruttorie Via, sono gia` stati completati: in totale dieci. Ne restano pendenti 21.

Tirando le somme, quindi, oggi sono ferme in Commissione Via un totale di 56 opere. Circa la meta` delle 109 ereditate dai predecessori.

Tra queste 6 procedure ferme, hanno un peso preponderante le grandi infrastrutture energetiche.
Tra centrali tradizionali e da energia rinnovabile, metanodotti, elettrodotti e rigassificatori, sono 35 le pratiche in stand-by alla Commissione.

Nel dettaglio si tratta di dieci centrali, tre elettrodotti, quattro rigassificatori e tre metanodotti. Parlando degli arretrati record, non ci sono solo le due centrali gia` citate: aspettano dal 2005 due progetti di Snam Rete gas, i metanodotti Sulmona-Foligno e Foligno-Sestino.

Oltre alla centrale di Porto Tolle, in procinto di passare nelle mani del Consiglio dei ministri, e` poi ferma dal luglio 2005 la conversione a carbone di un`altra centrale dell`Enel, quella di Rossano Calabro.

Sono, tra i procedimenti piu` vecchi, in attesa di parere Via dal 2006 anche due rigassificatori: l`impianto off-shore di Trieste (data di avvio del procedimento: 27 marzo 2006) e quello di Taranto, fermo tra i faldoni della Commissione dal 14 luglio del 2006.

Anche se, per questi progetti, come per tutte le grandi opere, il decreto anti-crisi ha aperto la strada del Commissario straordinario. Con i suoi poteri di impulso sara` possibile intervenire sulle infrastrutture energetiche bloccate.

Fonti: www.ance.it e Il Sole 24 Ore

 

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