Infrastrutture, 16 miliardi di euro bloccati dalla burocrazia 

Un tesoretto da 16 miliardi, inutilizzato. E` il valore complessivo di 60 progetti infrastrutturali avanzati da soggetti privati, ma rimasti imbrigliati nelle maglie della burocrazia- La stima e` dell`associazione Italiadecide che ha elaborato il primo Rapporto intermedio sulle infrastrutture in Italia.

I dati definitivi saranno resi noti a luglio, ma la fotografia che si delinea dalle prime rilevazioni e` inquietante. «C`e` un groviglio giuridico di norme, leggi e regolamenti che paralizza lo sviluppo, opprime le possibilita` del Paese e crea delle rendite parassitarie di chi sfrutta le inefficienze a proprio vantaggio», spiega Luciano Violante, ex presidente della Camera, oggi alla guida di Italiadecide. E aggiunge: «Ci sono grandi aziende che hanno uffici legali con piu` personale rispetto agli uffici tecnici: tutte risorse sottratte alla progettazione e allo sviluppo dei progetti, utilizzate per combattere la burocrazia».

L`associazione ricorda che nella classifica dei 134 Paesi presi in esame dal World Economic Forum, l`Italia per quanto riguarda le infrastrutture e` al posto numero 54, in una graduatoria che vede nelle primissime posizioni Germania e Francia, ma con il nostro Paese surclassato anche da Grecia e Spagna. L`Italia scende poi al 74° se si considera la qualita` delle infrastrutture.
Nel quadriennio 2004-2007 la Spagna ha investito oltre 203 milioni di euro, la Germania 174, Italia e Francia 163. E l`Italia e` l`unico Paese nel quale gli investimenti sono diminuiti, anziche` aumentare. Non solo. Mentre in Spagna l`82,2% delle risorse finisce in nuove opere e il restante 17,8 in manutenzione, in Italia il rapporto e` ben diverso: solo il 46% e` destinato alla realizzazione di infrastrutture, il 54% se ne va in manutenzione.

Sulla situazione attuale pesa il costo della realizzazione delle opere: un chilometro di linea ferroviaria ad alta velocita` in media costa 9,8 milioni di euro in Spagna, 10,2 in Francia. In Italia invece si va dai 20,3 ai 96,4 milioni. E un chilometro di autostrada lungo lo Stivale costa invece 32 milioni di euro, a fronte dei 14,6 milioni necessari in Spagna.
Questo divario si spiega in parte  per la conformazione geografica del Paese e in parte per la disordinata distribuzione degli insediamenti abitati che complica la progettazione. E molto perche` gli iter amministrativi, per la creazione del consenso e le lungaggini burocratiche, finiscono con il far lievitare i costi.
Secondo il Rapporto di Italiadecide la burocrazia colpisce a piu` livelli, prima di tutto imponendo alle imprese iter lunghissimi con infiniti passaggi e senza tempi massimi prefissati

Sullo stesso progetto possono essere chiamati a esprimere pareri in momenti successivi enti e organismi con interessi diversi e contrapposti, tali da paralizzare qualsiasi attivita`, spesso la decisione delle opere da realizzare e` motivata da ragioni politiche, piu` che dalle esigenze del territorio. A ciò va ad aggiungersi l`instabilita` politica che determina incertezza nel quadro strategico e l’incertezza finanziaria che non consente una programmazione a lungo termine.

Un altro grande problema, secondo Italiadecide, e` rappresentato dallo «svuotamento di competenze» degli uffici tecnici delle pubbliche amministrazioni. La qualita` della progettazione pubblica e` giudicata inadeguata. E anche l`attivita` di controllo e` insufficiente. Risultato: si delega troppo ai privati.

L`associazione Italiadecide suggerisce anche delle possibili soluzioni: districare il groviglio giuridico e alleggerire l`eccesso normativo che rende complicata qualsiasi procedura e l’evenutale creazione di un ente facilitatore  al quale le aziende possano rivolgersi ogni qualvolta si trovino di fronte a una difficolta` per quanto riguarda la partecipazione alle gare, la progettazione delle opere o l`esecuzione dei lavori.

Fonti: Ance e Corriere della Sera

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