Italia sempre più urbanizzata, in calo i consumi di acqua e metano

E’ stato presentato nei giorni scorsi il rapporto dell’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che ha monitorato in totale 33 città sparse su tutto il territorio italiano su temi quali rifiuti, acqua, qualità dell’aria, suolo, contenimento energetico e fattori demografici.

L’immagine generale che esce del Bel Paese è in chiaroscuro, presentando molti fattori di criticità ma anche qualche miglioramento rispetto al passato.

E’ il caso, ad esempio, dei consumi domestici di acqua, ridottisi rispetto al 2006 dell’1,7%, percentuale che arriva al 2,24% se si considerano solo le 33 città campionate dal Rapporto.

Note positive anche sul fronte dei rifiuti, con un incremento generale dell’uso della raccolta differenziata, più marcato al nord dove Padova (39,4%) e Torino (38,7%) raggiungono l’eccellenza seguite da Parma (38,5%) e Brescia (38,4%), mentre al sud ancora si arranca e città come Palermo (6,2%), Taranto (4,5%) e Messina (2,3%) presentano livelli ancora troppo bassi di raccolta differenziata.

Sale il consumo di energia elettrica, passato da 37.066 kwh per abitante del 2000 a 39.195 kwh per abitante del 2007, appena sotto il picco raggiunto nel 2004 (40.070), mentre calano i consumi domestici di gas metano, che dai 13.379 metri cubi per abitante del 2000 sono passati nel 2007 a 13.091 metri cubi per abitante.

Una delle problematiche ambientali più stringenti scaturite dalla lettura del “V Rapporto Qualità Ambiente Urbano” dell’ISPRA è il progressivo, confuso e sregolato allargamento dei limiti delle nostre città, spesso a scapito di territori agricoli o boschivi.

Le città italiane sono sempre più urbanizzate e nel decennio 1990-2000 la crescita di territorio provinciale consumato è stato pari al 5,8%, con picchi anche superiori al 10%. Le più elevate percentuali di superfici urbanizzate si trovano in Lombardia, Puglia, Veneto e Campania.

In particolare, in Lombardia, le superfici urbanizzate sono il 13,7% del territorio, cresciute negli ultimi 10 anni a un ritmo di 10,2 ettari al giorno. Tra le 33 città prese in esame dal rapporto, Roma è quella con il maggior numero di ettari di territorio comunale ad alta urbanizzazione (21%), mentre il minore è risultato quello di Campobasso (12%).

La qualità dell’aria delle città italiane è l’altro grosso problema che il nostro Paese dovrà presto affrontare. Dal Rapporto dell’ISPRA risulta che delle 33 città prese in esame solo quattro (Pescara, Potenza, Bolzano e Campobasso) non hanno superato i valori di Pm10 consentiti dalla legge; dati negativi anche per quanto riguarda l’ozono (solo Potenza e Cagliari non oltrepassano l’obiettivo a lungo termine nel semestre aprile settembre del 2008), mentre le uniche note positive si sono avute dalla situazione relativa alle concentrazioni di biossido di zolfo e di benzene, per i quali non sono stati registrati superamenti del valore limite.

Confermato, infine, il primato italiano a livello europeo per la concessione del marchio di qualità ecologica Ecolabel: quasi la metà (48%) delle licenze concesse a livello europeo per i servizi di ricettività turistica sono italiane.

Testo del rapporto

Fonte: Isppra

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