Lavori pubblici, manca l’accordo sui fondi

E` stato un mezzo flop l`incontro tanto atteso da Ance e Confindustria sul piano straordinario per rilanciare le infrastrutture.

Il ministro Matteoli ha confermato il dato gia` noto dei 16,6 miliardi da far partire nel 2009 e ha aggiunto che ci sono 11,4 miliardi di vecchie risorse non ancora impegnate.

Nessuna certezza, pero`, sulle risorse aggiuntive richieste a gran voce dalle imprese ne` sul piano di opere medie-piccole su cui ha molto battuto nei giorni scorsi il presidente dei costruttori, Paolo Buzzetti.

Si e` riaffacciata anche la richiesta di un tavolo interministeriale con la presenza dell`Economia e di Palazzo Chigi. «Faro` presente la questione in sede di Governo ha risposto Matteoli – e chiedero` anche che sia convocata al piu` presto una riunione del Cipe per esaminare la questione delle risorse».

E proprio sul Cipe, che dovrebbe varare la riprogrammazione del Fas (Fondo aree sottoutilizzate) e distribuire i 7,3 miliardi gia` assegnati al “fondo infrastrutture“, si accentrano le attenzioni di tutti.

In realta`, di queste risorse 3,7 miliardi sono vincolati dalla legge a finanziare spese correnti e gestionali di Fs e Tirrenia: ne restano da assegnare circa 3,7 cui vanno aggiunti 2,3 miliardi della legge obiettivo. In tutto sei miliardi che sara` proprio il Cipe a distribuire, su proposta di Matteoli.

Solo una prima tranche di questi fondi, 800 milioni, e` stata assegnata al Cipe.

Sul resto ancora da distribuire, il Governo sembrava orientato fino alle scorse settimane a privilegiare le grandi opere, non solo con la legge obiettivo, ma anche con la riprogrammazione del Fas su priorita` nazionali strategiche, mentre l`Ance chiede con forza che almeno 3,7 miliardi vadano a un piano di piccole e medie opere sul modello spagnolo.

La Spagna ha deciso a novembre di ripartire risorse disponibili per otto miliardi agli 8.100 comuni in proporzione alla popolazione per finanziare una o piu` opere per ciascun Municipio. In tre mesi sono stati avviati 15mila interventi.

Certo e` che all`unanimita`, Confindustria, Ance e Agi (l`associazione delle grandi imprese e dei general contractor) hanno chiesto un`accelerazione al Governo e nuove risorse per evitare che la crisi nel settore delle costruzioni si aggravi pesantemente.
«A gennaio sono stati gia` persi 50mila posti di lavoro», ha detto Cesare Trevisani, vicepresidente di  Confindustria.

L`unica notizia positiva del vertice e` venuta dai grandi enti di spesa che promettono un`accelerazione per un gruppo di opere cantierabili gia` nel 2009.

In tutto saranno cantierizzati nel 2009 interventi aggiuntivi per circa sette miliardi:
– 1,5 miliardi da Autostrade per l`Italia, per effetto della norma che consente di affidare i lavori senza gara;
– tre miliardi dall`Anas;
– 2,5 miliardi dalle Ferrovie.

Ovviamente solo una quota di questi sette miliardi sara` effettivamente spesa nel corso del 2009, ma e` il segno di buona volonta` delle grandi stazioni appaltanti al richiamo del Governo.

Autostrade per l`Italia, in particolare, aggiunge l`apertura di questi cantieri al programma da 1,4 miliardi gia` approvato.
I lavori aggiuntivi sono:
– la terza corsia della A9 Como-Lainate,
– la terza corsia della Fiano-Settebagni,
– un paio di lotti del potenziamento a tre corsie dell`A14 tra Rimini Nord e Porto S. Elpidio,
– la quarta corsia dinamica sull`A4 tra Viale Certosa e Sesto S. Giovanni-Rho-Monza,
– la riqualificazione e il potenziamento della strada provinciale 46.

Fonti: www.ance.it e Il Sole 24 Ore

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