Piano casa in Veneto

Emanata dal Presidente  della Giunta regionale la circolare esplicativa della Legge regionale n 14/2009 a sostegno del settore edilizio, impropriamente definita “Piano Casa”.

Obiettivo della Circolare è fare chiarezza sull’interpretazione della normativa fornendo quegli strumenti utili  sulla sua applicazione.

Nel ribadire che la legge ha carattere straordinario, con durata limitata a due anni a partire dalla sua entrata in vigore e che prevale sulle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali, la circolare definisce alcun termini e concetti contenuti nella normativa.

Innanzitutto si ribadisce che la legge è immediatamente applicabile solo alla “prima casa”, per quanto riguarda tutti gli altri edifici si devono attendere le delibere applicative dei Comuni, che hanno tempo fino al 30 ottobre per decidere.

Per quanto riguarda la prima casa la circolare la definisce “edilizia di necessità”, richiamandosi ad una fattispecie già presente nella legislazione statale sia relativa alla materia edilizia, sia alla materia fiscale, consentendo in sede di immediata applicazione gli interventi in favore del proprietario o avente titolo che intendano procedere all’ampliamento della prima casa di abitazione e riducendo l’onerosità di tale interventi”.

Per edilizia esistente si intendono tutti quegli edifici caratterizzati perlomeno dalla presenza delle strutture portanti e dalla copertura, oppure quegli edifici che siano già stati demoliti o siano in corso di demolizione sulla base di un regolare titolo abilitativo, purché alla data di entrata in vigore della legge non siano già stati ricostruiti.

Inoltre si considera “esistente” l’edificio non ancora realizzato, ma il cui progetto o richiesta di titolo abitativo siano stati presentati al Comune di competenza entro il 31 marzo 2009. Sono esclusi dal provvedimento tutti gli edifici anche parzialmente abusivi da demolire, così come quegli edifici esistenti in zone franose, a rischio idrogeologico o con instabilità geologica, oltre a quelli dei centri storici o vincolati. 

La circolare precisa anche che i benefici volumetrici del “Piano Casa” sono cumulabili a quelli del Piano Regolatore.
“Con questa circolare – sottolinea l’Assessore all’Urbanistica e Politiche per il Territorio della Regione, Renzo Marangon – termina la parte amministrativa della legge 14, per cui ora non ci sono più alibi per quelle amministrazioni comunali che ancora non hanno adottato il cosiddetto Piano casa.

Ci sono tutte le condizioni per decidere, per cui la non adozione sarà solo una scelta politica e non tecnica. Ribadisco – ha proseguito –per l’ennesima volta che quella della Regione non è una legge urbanistica, né una legge edilizia, ma solo una legge straordinaria per affrontare una crisi economica straordinaria e favorire l’economia venata.

Tant’è che per rendere più rapida la sua applicazione abbiamo inserito norme semplici e chiare e ora fornito, semmai ce ne fosse bisogno, anche le relative indicazioni esplicative.

I Comuni non sono stati scavalcati nella loro autonomia decisoria, anzi sono invitati ad essere protagonisti, i centri storici così come gli edifici di pregio mantengono tutte le tutele previste, per cui no a rimpalli di competenze che frenano opportunità e prospettive economiche e invito i Consigli comunali a non attendere la data del 30 ottobre per deliberare”.

 Fonte: www.regione.veneto.it

 

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