Piano Casa: Regioni al lavoro in attesa del dl

Sono scaduti il 1° luglio i 90 giorni che avevano a disposizione le Regioni per varare leggi sull’edilizia abitativa, sulla base dell’accordo tra governo e regioni sottoscritto il 1 aprile.
Leggi sull’edilizia, impropriamente definiti piano-casa, che prevedessero la possibilità di aumentare le cubature degli immobili anche in deroga alle norme in vigore.

L’accordo prevedeva per il governo l’approvazione di un decreto legge per semplificare le procedure, decreto però finora non varato.
Le Regioni intanto stanno procedendo: le ultime in ordine di tempo sono state l’Emilia-Romagna e il Veneto che proprio il 1° luglio hanno approvato definitivamente le leggi mentre la prima era stata la Toscana, già dallo scorso 5 maggio. Tutte le altre Regioni stanno per approvare leggi che consentono ristrutturazioni e lavori straordinari nelle case e negli stabilimenti.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome lamentano il fatto che non sia stato invece ancora varato dal governo il decreto legge sul piano casa, che avrebbe dovuto semplificare le procedure amministrative. La ricerca di un testo condiviso con le Regioni, che hanno la competenza in materia, si e’ infatti rivelata più impervia del previsto.

Le Regioni hanno sottolineato di aver già fatto le loro proposte e presentato i loro emendamenti da apportare allo schema del decreto legge. Tra le piu’ importanti: vincoli piu’ stringenti in tema di norme antisismiche, l’assunzione di circa 200 tra ingegneri e architetti per la tutela dei beni paesaggistici; ma anche un programma di interventi, estesi nel tempo, avviato dal Ministero delle Infrastrutture, d’intesa con la Conferenza Unificata, per l’adeguamento strutturale degli edifici pubblici di carattere ‘strategico’ e soprattutto interventi di adeguamento antisismico per gli edifici privati collocati in zone a rischio, fissando una detrazione di imposta intorno al 55% delle spese documentate.

Lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, aveva affermato che ”dalle Regioni non c’è alcun blocco, nessun ‘no’, ma solo l’ invito a cogliere l’occasione per un piano di adeguamento degli edifici pubblici alle norme antisismiche, partendo dalle zone ad alto rischio’. […]

Ecco di seguito la situazione (proposta dall’agenzia Ansa e pubblicata sul sito della Regione Valle d’Aosta) Regione per Regione delle leggi per il rilancio dell’edilizia.

VALLE D’AOSTA – Il disegno di legge è stato approvato dalla giunta la scorsa settimana, e dovrebbe approdare in Consiglio alla fine di luglio. Il testo, 12 articoli, consente incrementi volumetrici del 20 per cento, in deroga agli strumenti urbanistici generali e ai regolamenti edilizi.

MARCHE – La giunta ha approvato il 29 giugno il Piano che prevede ampliamenti del 20% per edifici che non superano i mille metri cubi. Demolizioni e ricostruzioni sono previsti con un incremento fino al 35%, e sono estesi all’edilizia non residenziale.

SICILIA – Presentati due ddl diversi: uno del Pdl, l’altro dal governo. Ambedue prevedono la possibilità di aumentare la cubatura degli edifici tra il 20% e il 30%, anche in deroga ai regolamenti comunali.

CAMPANIA – Il ddl approvato dalla giunta il 28 maggio è atteso in aula entro luglio. Prevede l’aumento del 20% dei volumi per villette mono e bifamiliari e del 35% per gli edifici abbattuti e ricostruiti secondo norme più sicure, riqualificazione e cambio di destinazione per capannoni industriali dismessi da destinare ad abitazioni.

UMBRIA – Ddl approvato dal consiglio regionale il 17 giugno. Potranno essere ampliati fino a un massimo del 20% gli edifici residenziali uni-bifamiliari, quelli di tipologia diversa che non superino i 350 metri quadrati, e comunque entro il limite massimo di 70 mq per edificio.

CALABRIA – Si sta lavorando ad un testo che per quanto riguarda l’aumento delle cubature dovrà corrispondere alle necessità abitative dei calabresi ed essere rigorosamente ancorato a norme di sicurezza.

BASILICATA – Ddl approvato dalla giunta il 24 giugno, la cui discussione è prevista entro luglio. Si possono demolire e ricostruire gli edifici realizzati dopo il 1942 con aumento della superficie fino al 40 per cento, purché il progetto preveda tecniche di bioedilizia; per le strutture residenziali in costruzione l’aumento della cubatura non potrà superare il 25 per cento.

BOLZANO – L’ampliamento di edifici sarà solo possibile tramite una riqualificazione energetica.

TOSCANA – Operativa da quasi due mesi la legge varata dalla Regione Toscana, prima in Italia. Possibile ampliare fino al 20% case mono e bifamiliari, o fino al 35% nel caso di demolizione e ricostruzione delle strutture. Non è consentito alcun intervento in deroga alle disposizioni urbanistiche locali vigenti, nei centri storici, nelle zone di inedificabilità assoluta, e per le case condonate.

PUGLIA – La Giunta regionale ha approvato il 30 giugno, il disegno di legge che consente in deroga alle norme urbanistiche l’ampliamento entro il limite del 20% della volumetria esistente per gli edifici residenziali uni-bifamiliari e la demolizione e ricostruzione con premio di cubatura entro il limite del 35%.

LAZIO – Premi di cubatura tra il 35% e il 50% per coloro che accetteranno di abbattere edifici costruiti nelle zone di massimo valore ambientale per ricostruire altrove e del 20% per le case monofamiliari e plurifamiliari. Il Piano Casa verrà presentato in giunta il 10 luglio per essere approvato dal Consiglio entro il mese.

FRIULI VENEZIA GIULIA – L’approvazione in Consiglio è previsto entro la fine dell’estate. Il provvedimento permetterà l’ampliamento di edifici e unità immobiliari destinati a residenza fino a un massimo di 200 metri cubi.

LIGURIA – Approderà in giunta la settimana prossima, il piano per il rilancio dell’edilizia, che risponde alle esigenze di spazio, ma con l’obiettivo di non aprire varchi ad operazioni immobiliari. Ampliamenti fino al 30% sarebbero previsti per edifici fino a 200 mc; il 20% per strutture dai 200 ai 500 mc ed il 15% per immobili tra i 500 ed i 1000 mc.

VENETO – Partita come apripista il 10 marzo, il Veneto potrebbe ha approvato il 1° luglio il piano che consente di ampliare del 20% la cubatura e la superficie degli edifici esistenti, residenziali e non. Il premio in cubatura e superficie sale al 40% nel caso di demolizione e ricostruzione di edifici fatiscenti con tecnica di bioedilizia e interventi di energia rinnovabile.

EMILIA ROMAGNA – La legge è stata approvata definitivamente il 30 giugno. Aumentano le percentuali se si premia la qualità architettonica, di costruzione antisismica e di efficienza energetica. E se, nelle aree di grande pianificazione, si destina un 20% del terreno per l’edilizia pubblica.

TRENTO – La legge sull’edilizia, approvata nella scorsa legislatura, prevede per le ristrutturazioni l’erogazione di contributi pubblici volti a sostenere appunto gli interventi di ristrutturazione, riqualificazione, risparmio energetico.

LOMBARDIA – Il Consiglio avrebbe dovuto discutere e approvare il 7 luglio la legge regionale, ma il dibattito subirà uno slittamento. Il testo da la possibilità di ampliare del 20% ai proprietari di mono e bifamiliari poste in alcune zone del territorio, tagliando fuori i centri storici e le zone sottoposte a vincoli ambientali, come i parchi.

SARDEGNA – Saranno 11 gli articoli del Ddl che sarà prossimamente approvato dalla Giunta. Vengono confermate le premialità sulle cubature per chi decide di demolire e spostare la propria abitazione dai 300 metri dalla linea della battigia verso l’interno.

PIEMONTE – Le legge, in discussione al consiglio, premierà in termini di cubatura gli interventi di ristrutturazione che comportano un miglioramento nell’efficienza energetica dell’edificio (risparmio o passaggio a fonti alternative come il solare). L’approvazione è prevista entro luglio.

Fonte: www.regioni.it

 

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