Prezzi in calo per il mercato immobiliare

E’ partita dai quartieri popolari come Secondigliano a Napoli, dalle zone con forte presenza di stranieri come San Salvano a Torino e dalle zone di periferia, come Quarto dei Mille a Genova l’ondata dei ribassi dei prezzi degli immobili. Nella prima metà del 2008 sono scesi di oltre il 10% le tariffe sugli edifici nella categoria del «medio usato».

L’Agenzia del Territorio ha registrato un rallentamento delle compravendite (-14% al 30 giugno), al quale non si accompagna, pero`, una riduzione dei prezzi della stessa intensita`. E le rilevazioni di Tecnocasa e Gabetti property solutions mostrano che l`onda dei ribassi ha gia` investito molte realta` marginali.

«Otto volte su dieci, dietro un calo dei prezzi superiore al 10% c`e` la contrazione della capacita` di spesa degli acquirenti: giovani coppie, stranieri e famiglie monoreddito sono quelli che negli ultimi tempi non hanno potuto accedere al credito o hanno ottenuto importi minori che in passato», spiega Fabiana Megliola, responsabile ufficio studi di Tecnocasa. 

I piu` coinvolti siano gli immobili cui si rivolgono gli acquirenti piu` sensibili alla stretta creditizia. Ed e` altrettanto inevitabile che – tra questi – i piu` penalizzati siano gli alloggi di minore qualita`: quelli molto grandi, ai piani alti senza ascensore, da ristrutturare o poco serviti dai mezzi pubblici.

«A fronte di un calo medio dei prezzi del 2,7% nelle grandi citta`- ha evidenziato Guido Lodigiani, direttore dell`ufficio studi di Gabetti – , in alcuni casi anche gli appartamenti di alto livello hanno visto una limatura. La causa pero` non sono le dinamiche creditizie, ma gli orientamenti della clientela facoltosa, che conosce il mercato e oggi non e` disposta spendere piu` di tanto».

Secondo gli operatori però in generale, l`onda dei ribassi ha risparmiato il centro delle grandi citta` e gli immobili di pregio.

Molto piu` complicato, invece, e` chiedersi se l`onda si propaghera` nel 2009. Finora molti piccoli proprietari hanno preferito non vendere anziche` ridurre il prezzo. Lo conferma Luca Dondi di Nomisma: «L`offerta e` rimasta rigida e ha sostenuto i prezzi, che potrebbero scendere quando si prendera` coscienza della situazione».

Sulla stessa linea Franco Arosio, presidente della Fiaip: «il 2008 si sta chiudendo con un decremento delle transazioni cui non corrisponde un pari decremento dei prezzi. Per il 2009 ci aspettiamo che il trend rimanga negativo. Il mercato prima o poi ripartira`, ma forse questa crisi ha tracciato un solco che non finira` nel nulla».

Le previsioni per l`anno prossimo sono tutte in discesa – mediamente del 6% – ma ci sono almeno due fattori che potrebbero arginare la tendenza.

Il primo e` il credito. I mutui potrebbero ripartire dopo una riduzione dell`Euribor e potrebbe aggiungersi a questo andamento un taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea.

Il secondo fattore e` l`eventualita` che la liquidita` si sposti verso l`immobiliare. Chi ha investito in Borsa difficilmente potra` lasciare l`azionario (a meno di incassare le perdite), ma i bassi rendimenti dei titoli di Stato potrebbero far crescere l`interesse per il mattone.

Fonti: www.ance.it e Il Sole 24 Ore
 

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