Procedure più chiare per il Piano casa

Due le osservazioni contenute nel parere espresso dalla Commissione Ambiente della Camera sul Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008 recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”. Tempi certi di realizzazione del piano nazionale di edilizia abitativa e non esclusività dello strumento della finanza di progetto come unica modalità attuativa del “piano casa”. Il provvedimento è ancora all’esame delle Commissioni parlamentari.

La Commissione chiede al Governo di definire in modo più dettagliato le procedure per la realizzazione del piano casa, senza limitarsi all’indicazione di un termine per la trasmissione della proposta di piano nazionale alla Conferenza unificata, come invece prevede il decreto legge. Inoltre raccomanda di prevedere altri strumenti per l’attuazione del piano casa oltre a quello della finanza di progetto, per evitare la totale «finanziarizzazione» del settore e l’esclusione degli enti locali.
 
Viene suggerito di definire con precisione gli «immigrati regolari», introducendo un esplicito richiamo alla legge 30 luglio 2002, n. 189, e di indicare la tipologia degli interventi da realizzare per il recupero del patrimonio abitativo esistente, introducendo un esplicito richiamo agli interventi edilizi di cui al Dpr 380/2001.
 
Tra le proposte della Commissione c’è anche quella di prevedere, in via graduale e progressiva, un’ imposizione sostitutiva sui redditi derivanti da locazione, in modo da rilanciare l’affitto, favorire l’emersione di contratti illegali di locazione e fare riferimento alla definizione di alloggio sociale prevista nella legge n. 9 del 2007 e nel DM 22 aprile. 2008.

La Commissione raccomanda di assicurare che la gestione dell’alienazione degli immobili residenziali degli Istituti autonomi per le case popolari e relativi prezzi di cessione rispettino i parametri della legge 560/1993, considerate anche le competenze regionali sulla materia e la necessità di perseguire gli obiettivi di solidarietà sociale tradizionalmente sottesi agli interventi di edilizia residenziale pubblica.

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