Riqualificazione dei centri storici in Umbria

La Regione Umbria con la legge “12/2008” ha restituito ai 622 centri storici della regione quella ‘centralità’, quell’interesse e quella forza attrattiva, che si fondano sulla storia e sull’identità dell’Umbria.

E’ in sintesi il senso della legge dal titolo “Norme per i Centri Storici” che è stata richiamata a Perugia dagli assessori regionali all’ambiente e alle politiche della casa, Silvano Rometti e Stefano Vinti, durante la presentazione del progetto del “Puc2”, sul complesso degli Sciri (nel capoluogo umbro) e realizzato da Ater per l’edilizia residenziale pubblica

“Il progetto che si presenta oggi – ha detto l’assessore Rometti – rientra in un programma di lavoro avviato durante la passata legislatura e punta a restituire centralità ai centri storici.

La legge regionale – ha aggiunto – non prevede solo la riqualificazione urbana e edilizia, ma punta ad una rigenerazione del tessuto dinamico  e al rilancio delle attività commerciali, artigianali, culturali e turistiche”. 

Per Rometti, mantenendo un approccio culturale ispirato alla necessità di una forte tutela del patrimonio storico, tale azione favorirà – è il caso del Complesso degli Sciri –  il recupero e la cura degli edifici e degli spazi storici.

“Per attuare una politica organica sui centri storici – ha concluso – la Regione non si è limitata alla legge, ma ha sostenuto la sua azione con risorse importanti, attingendo a finanziamenti comunitari, a risorse statali e ad altri capitoli del bilancio regionale, come ad esempio quelli previsti dai recenti bandi ‘Puc’ (Programmi Urbani Complessi) che, per questo tipo d’interventi, mettono a disposizione dei Comuni una mole consistente di risorse”. 

Per l’assessore regionale alle politiche della casa, Stefano Vinti, “l’edilizia residenziale pubblica deve contribuire ‘a fare città’, coniugando un diritto primario e inviolabile, come quello della casa, con l’esigenza di rivitalizzazione e valorizzazione dei centri storici.

Nel caso del complesso degli Sciri si tratta di un intervento straordinario che ‘non consuma territorio’ e va ad incidere direttamente su un immobile che parla della storia del capoluogo umbro”.

Per l’assessore Vinti nel settore dell’edilizia il pubblico deve fare “da traino” sperimentando progetti innovativi che non “forniscono solo un’abitazione a chi ha bisogno, ma promuovono socialità”.

“In questo periodo però, siamo di fronte al pericolo reale che queste politiche dal prossimo anno possano interrompersi bruscamente – ha precisato l’assessore – Nel 2011 sono previsti tagli per 17 milioni di euro,  che diventeranno 20 milioni l’anno successivo”. Per Vinti il taglio delle risorse a questi settori costituisce “un grave errore e  un allarme politico che avrà pesanti ricadute.

I parlamentari umbri – ha concluso dovranno costituire un fronte unico per salvaguardare le politiche essenziali”.          

 Fonte: www.regione.umbria.it

 

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