Toscana, ambiente e territorio

Il presidente della Regione Toscana e l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, hanno sottoscritto a Firenze l’accordo volontario attuativo sulla geotermia, che fa seguito all’intesa firmata a Roma nel dicembre 2007.

Si tratta di un protocollo da 650 milioni di euro. A tanto ammontano infatti le risorse complessive che Enel dovrebbe mettere a disposizione agli enti locali interessati dall’attività geotermica e investire nella ricerca, da qui al 2024.

La firma dà il via libera ad una prima tranche da 170,3 milioni di euro, 88,3 dei quali destinati ai 15 comuni toscani sul cui territorio insistono impianti geotermici e 82 che andranno a finanziare sia il progetto di riassetto dell’area di Piancastagnaio, che lo studio delle migliori tecnologie in grado di mitigare l’impatto ambientale dello sfruttamento geotermico.

L’accordo prevede che Enel realizzi importanti interventi in campo ambientale e recepisce quindi tutte le raccomandazioni dettate dai ricercatori dell’Università di Siena, autori del recente studio, commissionato dalla Regione, sulla geotermia amiatina.

Altre centrali (in aggiunta alle attuali 19) delle 31 in esercizio, saranno dotate di filtri Amis, capaci di abbattere le emissioni di mercurio e idrogeno solforato. Entro un mese l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente darà l’avvio al piano per il monitoraggio delle emissioni, a partire da quelle (ammoniaca e acido borico) per le quali la legge non fissa limiti.

Enel progetterà e realizzerà, d’intesa con gli enti locali e con la stessa Arpat, un sistema di monitoraggio dotato di sensori e schermi informativi a servizio dei cittadini.

L’accordo sottoscritto sarà sottoposto entro ottobre ad una prima verifica e verrà aggiornato entro la fine del 2011.

L’assessore regionale all’energia e all’ambiente ha sottolineato invece il carattere innovativo del protocollo attuativo, costruito attraverso un confronto con le amministrazioni locali interessate e frutto di un lavoro di approfondimento, verifica e messa in pratica delle migliori soluzioni per affrontare i problemi che lo sfruttamento geotermico ha presentato in questi anni.

In particolare si sperimenteranno nuove tecnologie per ridurre le emissioni di anidride carbonica e, grazie alla ricerca, si studierà la possibilità di sfruttare l’energia geotermica a temperature più basse e quindi di minore impatto ambientale.

Il Piano di indirizzo energetico regionale prevede uno sviluppo ulteriore dello sfruttamento geotermico per 200 megawatt di potenza installata. Nell’area geotermica cosiddetta tradizionale, con al centro Larderello, è concentrato quasi il 90% della produzione totale, con 702 MegaWatt di potenza installata su un totale regionale di 783.

Delle 31 le centrali geotermiche attive in Toscana, 5 si trovano sull’Amiata, per una potenza installata di 88 MW. Considerando tutte le fonti energetiche la geotermia garantisce in Toscana il 27% della produzione elettrica totale e l’87,5% della produzione elettrica da fonti rinnovabili.

Gli interventi previsti sull’Amiata riguardano il riassetto dell’area di Piancastagnaio, con l’immediata chiusura della centrale di PC2 e la reazlizzazione di un nuovo termodotto per garantire calore alle serre di Floramiata.

Fonte: www.regione.toscana.it

 

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