Basilicata: edilizia e ambiente

Fondi per la ricostruzione dopo il terremoto del 1980
Occorrono ancora 800 milioni di euro per completare la ricostruzione delle cosiddette priorità “b”, cioè i casi nei quali il nucleo familiare ha subito nella propria abitazione danni che non hanno tuttavia comportato la necessità di doverlo abbandonare. A tutt’oggi ai Comuni lucani sono stati assegnati circa 2,5 miliardi di euro.

L’ultimo riparto per 46 milioni di euro è stato deliberato dal CIPE nel mese di marzo 2006, mentre nuove risorse per circa 48 milioni di euro stanno per essere ripartiti a favore dei Comuni della Basilicata.
Lo ha ricordato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio, nel corso di una riflessione sul terremoto dell’80.

L’assessore ha ricordato che l’azione amministrativa costante e pressante messa in campo nel tempo dai vari Governi regionali della Basilicata e dall’Anci regionale, sintonizzata con la proverbiale attenzione e sensibilità dei parlamentari lucani, ha prodotto un’assegnazione di fondi piuttosto consistente.

Per quanto riguarda la prossima ripartizione, Loguercio ha detto che a breve il ministro delle Infrastrutture firmerà l’apposito decreto, secondo il quale 9 milioni di euro andranno agli 8 Comuni disastrati, 26 milioni ai 63 Comuni gravemente danneggiati e i restanti 13 milioni di euro ai 59 Comuni danneggiati.

In linea generale, il livello di spesa dei Comuni è soddisfacente. Una significativa accelerazione è stata impresa dalla legge regionale 18/2007 che ha introdotto norme per snellire e semplificare le procedure relative al completamento del processo di ricostruzione.
Per fluidificare la spesa, infatti, la Legge ha previsto l’informatizzazione del sistema tecnico-amministrativo, il monitoraggio in tempo reale dell’andamento del fenomeno, l’attivazione delle premialità e meccanismi sostitutivi in caso di inerzia o inefficienza.

L’assessore Loguercio ha infine ricordato le criticità ancora presenti. Innanzitutto la mancata strutturazione dei fondi (ogni anno, in occasione della Finanziaria nazionale si ripete il rito della questua).
Poi, il problema del rimborso Iva e l’inerzia di alcuni Comuni che ancora non hanno trasmesso i dati. La Regione, in accordo con l’Anci, ha già predisposto l’atto amministrativo per assicurare una proroga limitata per i Comuni ritardatari.

Ha previsto anche 150mila euro per realizzare un sistema di connessione informatica Regione-Comuni e corsi di formazione per i dipendenti comunali.Loguercio ha ribadito che la ricostruzione può aver fine soltanto se si rafforza una seria collaborazione tra amministratori locali-Regione- parlamentari.
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Gestione dei rifiuti, nuova legge regionale
“Una legge regionale che considerasse i cambiamenti intervenuti in questi anni, a livello normativo nazionale e comunitario, e programmasse, con una visione strategica moderna ed innovativa, forme, condizioni, modali e strumenti per un riassetto organico e generale della gestione dei rifiuti, era non solo necessaria, ma soprattutto indispensabile per ridefinire, in questo settore, nuovi obiettivi e risultati capaci di efficienza, efficacia ed economicità”.

Esordisce così Mario Brancale, presidente dell’Aato 1 Rifiuti, all’approvazione della legge regionale sulle attività di gestione dei rifiuti, avvenuta nell’ultimo Consiglio regionale. Una legge che, nonostante la normativa nazionale sia ancora in via di ulteriore definizione, riscrive la legislazione regionale in materia, modificando ed integrando la precedente legge regionale n. 6 del 2001, soprattutto alla luce del D.Lgs 152/06.

Tra le novità di rilievo, apportate dal nuovo testo legislativo, sono sicuramente da sottolineare l’individuazione di un unico bacino regionale (Ambito Territoriale Ottimale) per la gestione integrata dei rifiuti, su cui sviluppare ed esercitare – in coerenza con gli obiettivi generali e specifici previsti dalla legge ed attraverso un’unica Autorità d’Ambito (in sostituzione delle due provinciali attuali) – ogni tipo di funzione, attività ed azione, così come di concertazione e collaborazione tra enti.
Allo scopo di ottimizzare, sul territorio regionale, l’integrazione delle diverse fasi sulla gestione dei rifiuti, dalla riduzione, al recupero, alla raccolta differenziata, fino alla realizzazione e gestione degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti.

“Un unico soggetto – afferma Brancale – con l’intero scenario regionale come ambito d’azione di riferimento è, indubbiamente, un vantaggio sia per i comuni che per le comunità locali, quindi per tutta la regione. In questo modo vengono superate differenze e difformità, ritardi e squilibri, nella gestione dei rifiuti tra i due territori provinciali, in particolare nella dotazione impiantistica e nell’efficienza delle pratiche sulla raccolta dei rifiuti".

Fonte: www.basilicatanet.it

 

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