Edilizia, occupati a -9,3% in Veneto

“Credo che prima della scadenza del 30 ottobre la quasi totalità dei Consigli  comunali del Veneto avranno discusso e adottato il Piano Casa e di questo ringrazio veramente tutti quei sindaci che, in una logica di collaborazione istituzionale,  hanno avviato la discussione consiliare per l’adozione di un provvedimento nato con il solo scopo di sostenere l’economia e in particolare il settore edilizio, che più di altri soffre gli effetti dell’attuale crisi”.

Lo ha ribadito l’assessore all’urbanistica e alle politiche per il territorio della Regione del Veneto Renzo Marangon intervenuto ad Arquà Polesine alla presentazione a professionisti, tecnici, amministratori e cittadinanza del Piano Casa.

Riferendo alcuni dati di Infocamere relativi al settore dell’edilizia e delle costruzioni nel Polesine, Marangon ha ricordato che alla fine del primo semestre 2009 le imprese attive nel comparto erano 3.667, con circa 8000 addetti, contro i quasi 8.800 stimati l’anno prime, quindi con una flessione dell’occupazione pari al 9,3%.
Dati, ha sottolineato, che indicano un oggettivo  e pericoloso stato di crisi del settore.

Dopo aver ricordato cosa prevede la legge regionale, Marangon ha ribadito che il provvedimento contiene due aspetti veramente innovativi, rappresentati il primo dal premio di cubatura dato a chi demolirà e ricostruirà la propria abitazione, il secondo dall’aver ridotto al minimo le procedure burocratiche, limitate alla sola presentazione della VIA, dando così tempi certi per quanto riguarda l’inizio dei lavori.

Marangon si è però detto preoccupato dal fatto che molti uffici tecnici e molti professionisti hanno la tendenza ad interpretare in modo restrittivo la legge 14/09 con una visione troppo burocratica, aspetto che contrariamente nella legge non c’è e questo – ha sottolineato –  rischia di frenare le grandi opportunità date dal Piano Casa.

A questo proposito l’Assessore ha invitato gli Ordini e Collegi professionali ad avviare al più presto dei corsi di formazione, proprio per “alfabetizzare” chi si dovrà occupare dei progetti di ristrutturazione.

“Non si tratta di un provvedimento urbanistico, ma di una legge per sostenere un settore particolarmente colpito dalla crisi, anche se indubbiamente – ha sottolineato – avrà effetti urbanistici. Abbiamo fatto una legge per aprire il più alto numero possibile di cantieri, mettendo meno vincoli possibili e dando una interpretazione molto estesa del concetto di prima casa e consentire così  a tante famiglie di usufruire del bonus prima casa”.

E riferendosi proprio alle restrizioni inopportune poste all’interpretazione del Piano Casa, l’Assessore ha precisato che sbaglia chi pretende il piano aziendale per gli aumenti volumetrici degli edifici posti in zona agricola, perché la legge non lo prevede. Marangon ha poi ricordato l’ulteriore opportunità, questa in termini finanziari, offerta dalle Casse di Risparmio del Veneto e dalla Cassa di Risparmio di Venezia, che hanno messo a disposizione delle famiglie e delle imprese venete un plafond di 500 milioni di euro a sostegno del Piano casa.

Fonte: www.regione.veneto.it

 

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