Edilizia pubblica, linee guida per la p.a. su come migliorare l’efficienza

E’ stata pubblicata la ricerca, “Analisi e confronto tra le procedure di affidamento più innovative, anche a livello internazionale, di servizi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica per alcune tipologie di edifici” elaborata da Cresme Consulting S.r.l., nell’ambito del progetto POI Energia Asse III Linea di Attività 3.1 Studi.

Lo Studio ha preso in esame il problema del Miglioramento dell’Efficienza Energetica (MEE) degli edifici pubblici con particolare riferimento alle regioni della Zona Convergenza.

L’orizzonte temporale di riferimento è quello europeo del così detto Pacchetto Clima Energia, ovvero si estende fino all’anno 2020 e oltre.

Lo Studio ha cercato anche di individuare elementi utili all’Amministrazione per organizzare ed investire in futuro le risorse di programma destinate al miglioramento della EE degli edifici, per conseguire i migliori risultati possibili e per rispettare gli obiettivi strategici nazionali di medio e lungo termine.

Lo Studio ha individuato nel Programma di Miglioramento dell’Efficienza Energetica PMEE la misura attuativa base sulla quale poter impostare un meccanismo di dimensione nazionale ed interregionale in grado di stimolare efficacemente le iniziative di MEE per gli edifici pubblici.

Un Programma MEE ricerca, seleziona ed interviene su un compendio omogeneo di edifici di diverse PA roprietarie e ne monitorizza e controlla i risultati nel corso della loro vita utile, confrontandoli con un refissato budget obiettivo di prestazione energetica a sua volta legato agli obiettivi energetici nazionali.

A titolo indicativo, il portafoglio immobiliare di un efficace PMEE per uffici pubblici può attenersi ai seguenti citeri di formazione:
– un volume annuo dei consumi di energia utile superiore ai 150.000 Euro;
– una consistenza complessiva superiore a 75.000 metri cubi climatizzati;
– una consistenza minima per singolo edificio gestito tra 500 e 750 mq climatizzati.

Oltre alle oggettive potenzialità di risparmio energetico, tra i possibili criteri di selezione ed aggregazione del portafoglio di immobili si annoverano:
– la contiguità territoriale degli edifici serviti per ottimizzare la logistica;
– la tipologia costruttiva delle strutture e degli impianti;
– la destinazione d’uso degli immobili;
– il modello di gestione dei servizi in atto (es. outsourcing, in proprio, multiservizi o in economia).

L’impostazione di un pacchetto di misure di MEE di un edificio risulta agevolata dal poter disporre di una lunga serie storica dei consumi energetici, potendo possibilmente distinguere tra quelli attribuibili alle attività produttive degli utilizzatori e quelli richiesti dal fabbricato per assicurare i desiderati livelli di confort.

Nella prospettiva di avviare i citati Programmi di MEE, risulta utile avviare, quanto prima, un Programma di Monitoraggio dei Consumi Elettrici (PMCE) che metta sotto osservazione i consumi di larga parte degli edifici pubblici ad uso strumentale, con particolare riferimento agli uffici.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

News dal Network Tecnico