L’annullamento della SCIA deve essere adeguatamente motivato

L’annullamento di un titolo edilizio è un provvedimento sicuramente delicato, in quanto incide negativamente sulla sfera giuridica personale del destinatario: per questo motivo massima deve essere l’attenzione dell’ufficio tecnico nel supportare il provvedimento con la corretta motivazione. Ed infatti, un motivazione deficitaria o, ancora peggio, assente, rischia di portare all’annullamento del provvedimento stesso da parte del giudice amministrativo.

Un esempio concreto si è avuto nella recente sent. 17 maggio 2017 n. 795 del TAR Calabria, sez. II Catanzaro, nella quale i giudici hanno annullato per difetto di motivazione un provvedimento di annullamento di una SCIA per il quale mancava una puntuale confutazione delle osservazioni avanzate dall’interessato a seguito di avvio del procedimento, non venivano esposte le ragioni di pubblico interesse, specifico e concreto, a fondamento della SCIA (essendo insufficiente, in caso di annullamento di un titolo edilizio, il generico “… interesse della collettività al rispetto della disciplina urbanistica nonché al ripristino dello stato dei luoghi”) né risultava una comparazione degli interessi coinvolti.

In materia di provvedimenti non rispettosi dei canoni legislativi, Maggioli Editore segnala il recente ebook a cura dei nostri autori Antonella Mafrica e Mario Petrulli, dal titolo I provvedimenti illegittimi in materia di edilizia: una raccolta di 50 casi concreti, suddivisi per omogeneità di argomento, nei quali l’ufficio tecnico comunale non ha rispettato le norme ed i principi che regolano l’adozione dei provvedimenti, con ampi riferimenti giurisprudenziali ed una breve premessa generale sull’illegittimità degli atti amministrativi.

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