Opere pubbliche, Ance “bisogna avviare i piccoli cantieri”

L`Ance lo chiama «paradosso Anas». Nell`audizione che il presidente dei costruttori, Paolo Buzzetti, ha tenuto alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla legge finanziaria, sono stati riproposti «i timori gia` espressi dall`Ance lo scorso anno di un ulteriore taglio delle risorse e, in particolare, della mancanza di stanziamenti per l`Anas».

La Finanziaria azzera il contributo in conto capitale per investimenti stradali che gia` nel 2009 era stato ridotto a 1.205 milioni – denuncia l’associaizone costruttori – : l`effetto stimato e` «il blocco della regolare attivita` dell`ente con gravi conseguenze sullo sviluppo e sulla manutenzione di tutta la rete stradale».

L`allarme dell`Ance, pero`, va oltre l`Anas e riguarda tutte le risorse che affluiranno agli investimenti in opere pubbliche. La riduzione prodotta dalle varie manovre di finanza pubblica e dalla legge finanziaria sull`ammontare degli stanziamenti per lavori pubblici nel 2010 sara` del 7,8% in termini reali rispetto al 2009.

In valori assoluti si passa dai 16.824 milioni stanziati nel 2009 ai 15.827 del 2010. Questo taglio si somma, peraltro, a quello gia` operato nel 2009 del 13,4 per cento. «Complessivamente – stima il documento del centro studi dell`Ance – nel 2010 le risorse per nuovi investimenti infrastrutturali subiscono una contrazione del 20% rispetto al 2008».

Il presidente dell`Ance ammette, pero`, che il problema prioritario oggi non e` tanto quello di trovare le risorse per i nuovi investimenti quanto accelerare la spesa dei fondi gia` stanziati nel corso del 2009. In particolare – afferma Buzzetti – «appare necessario accelerare l`effettivo avvio del piano delle infrastrutture prioritarie approvato dal Cipe il 26 giugno 2009».

L`attenzione dell`Associazione nazionale dei costruttori va soprattutto ai quattro programmi di opere medio-piccole varati quest`anno dal Cipe per un valore complessivo di 2,4 miliardi: un miliardo all`edilizia scolastica, 200 mln per l`edilizia carceraria, 408 per l`emergenza terremoto Abruzzo e 825 per il piano straordinario di piccole e medie opere.

Su questi programmi «si stanno accumulando ritardi attuativi che rischiano di limitare gli effetti anticiclici per il settore». Rispetto allo stallo attuale e` invece necessario che «sia accelerata l`effettiva realizzazione assegnando nel piu` breve tempo possibile le risorse previste e avviando i cantieri». Diversamente, si aggravera` la situazione di un settore che nel 2009 registrera` una caduta del 10,9% dopo il calo del 2,3% dell`anno scorso. Con gli effetti sull`occupazione che hanno cominciato a pesare dal secondo trimestre 2009, quando si sono persi 41mila posti di lavoro (-2,1%).

L`altra questione che sta a cuore alle migliaia di imprese edili operanti nel settore pubblico e` il pagamento dei crediti vantati presso la pubblica amministrazione. I problemi di cassa degli enti locali e i vincoli loro imposti dal patto di stabilita` interno stanno mettendo a rischio la stessa sopravvivenza delle imprese.

«Le procedure di accelerazione dei pagamenti previste nel decreto legge 78/2009, seppure prevedano indicazioni di riordino delle procedure di pagamento, non sembrano offrire soluzioni per un aumento della spesa da parte della pubblica amministrazione». E` necessario invece – chiede l`Ance – che il Governo preveda all`interno della legge finanziaria 2010 una modifica sostanziale che elimini tutte le distorsioni sulla componente in conto capitale della spesa determinate dalle attuali regole del patto e metta gli enti locali in condizione di realizzare gli investimenti infrastrutturali necessari».

Fonti: Ance e Il Sole 24 Ore

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